Tesla, guai per Musk indagato per frode

Mercoledì 19 Settembre 2018
L'INCHIESTA
WASHINGTON Non c'è pace per Elon Musk, genio e sregolatezza della Silicon Valley. Stavolta i guai arrivano dal Dipartimento di giustizia americano, che ha deciso di aprire un'inchiesta penale sull'ipotesi di privatizzazione di Tesla, il gruppo che produce auto elettriche sempre più in balia delle bizze del suo fondatore che quotidianamente si ribaltano sul titolo. Nel mirino degli ispettori del ministro della Giustizia è finito un tweet dello scorso 7 agosto in cui Musk parlava appunto di privatizzare Tesla a 420 dollari per azione, dunque per un valore complessivo di 71,3 miliardi di dollari. Una mossa ideata probabilmente per mettere fine alla relazione sempre più burrascosa tra il colosso delle auto di nuova generazione e Wall Street. Peccato che l'uscita shock su Twitter, che mise le ali al titolo di Tesla in Borsa, non è piaciuta alla Sec, che a suo tempo aveva già aperto un'inchiesta civile. E ora l'amministrazione Trump ha avviato un'azione penale ipotizzando il reato di frode e di turbativa dei mercati, con gli investitori che quel giorno furono gettati nel caos in attesa di un chiarimento arrivato tardivamente e affidato ad una email di Musk ai dipendenti: «La privatizzazione è la strada migliore ma ancora nulla è deciso». Musk, che proprio l'altro ieri aveva presentato il miliardario giapponese che per primo volerà da turista intorno alla luna sul razzo della sua SpaceX, per ora non commenta direttamente, mentre un portavoce di Tesla spiega che l'azienda è pronta ad una a collaborare.
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