Stretta sul piano Alitalia, vertice negli Usa

Mercoledì 14 Agosto 2019
LA TRATTATIVA
ROMA L'obiettivo è rispettare i tempi nonostante la crisi di governo in pieno svolgimento. Anche Delta è determinato ad «andare avanti», anche se non nasconde, fa sapere un portavoce, le preoccupazioni per uno slittamento o una modifica del quadro. Ecco perchè la stretta finale potrebbe essere decisa nell'incontro di fine mese negli Usa, ad Atlanta, tra il ceo di Delta, Ed Bastian, l'ad di Atlantia, Giovanni Castellucci e l'ad di Fs, Gianfranco Battisti. Un vertice decisivo per sciogliere i principali nodi del piano industriale che dovrà essere presentato dai partner della Newco, partecipata anche dal Mef, entro metà settembre. Sul tavolo alcune modifiche della bozza di piano industriale preparato da Fs in tandem con Delta. Tra i punti caldi, cari alla società dei Benetton, una maggiore sincronizzazione dei flussi tra medio e lungo raggio, il rafforzamento di alcune rotte come New York, San Francisco e Boston, ma anche la riduzione dei costi attraverso un adeguamento degli esuberi su handling e manutenzione che riguardano Fiumicino, di cui Adr, controllata da Atlantia ha la gestione. Con l'obiettivo di spingere i ricavi soprattutto sul lungo raggio e migliorare i servizi a terra.
I TEMPI
Ma sul tavolo delle trattative ci sono diversi temi ancora da affinare. In particolare, il perimetro dell'azienda, che sembra destinato a ridursi: i numeri che circolano parlano di esuberi che potrebbero arrivare a quota 2.800 e di una flotta con 15 aeromobili in meno (dagli attuali 118). C'è poi il tema del network, cui si lega la rinegoziazione dell'alleanza transatlantica (con Delta, Air France-Klm e Virgin), tuttora in corso e molto caro a Delta. Infine, c'è il nodo delicato della governance, tra il nodo del voto di lista per la nomina del cda e l'individuazione dell'ad della nuova Alitalia, per il quale è già partito il toto-nomi. Quattro i nomi in pole potition: avanti Alfredo Altavilla e Roberto Scaramella, ad di Meridiana, in una rosa che comprende anche due ex Alitalia: Giancarlo Zeni, oggi ad di Blue Panorama e Andrea Stolfa, ora ceo di Babcock Italia. Ma tra i nomi circolati c'è anche quello del commissario Stefano Paleari, del direttore commerciale Fabio Lazzerini, e dell'ex ad di Alitalia del Piano Fenice, Rocco Sabelli.
Sulla partita l'ad delle Fs Gianfranco Battisti è ottimista e conta di presentare l'offerta entro il 15 con «un management solido». Sempre che non ci si metta di mezzo la crisi di governo, che per il momento permette però ad Atlantia di concentrarsi su Alitalia senza lo spettro della revoca della concessione di Aspi. I sindacati, da parte loro, chiedono che che si «faccia in fretta» e che la partita Alitalia venga «svincolata dalle scelte di partito». Il percorso iniziato «deve andare avanti», avverte il segretario della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi: se il 15 settembre «si dovesse ricominciare da capo ci potrebbe essere un problema di cassa». In cassa al 31 maggio c'erano 467 milioni e, comunque, secondo fonti della compagnia, c'è abbastanza ossigeno per arrivare all'anno prossimo. Il lavoro dei commissari straordinari continua inoltre a dare frutti, con un aumento dei ricavi soprattutto sul redditizio lungo raggio: anche a luglio sui voli intercontinentali si registra un aumento di ricavi (+2,6%) e passeggeri (+4,7%).
R. Amo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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