Prestiti, balzo a giugno con le misure anti-Covid 19

Mercoledì 15 Luglio 2020
I DATI DELL'ABI
ROMA Le misure anti-Covid varate dal governo e dalle banche e la ripartenza delle attività dopo il lockdown spingono i prestiti a giugno del 2,8%. Dal rapporto mensile Abi emerge così, dopo un avvio lento, il peso delle misure di garanzia di liquidità alle imprese varate dal governo e supportate dal sistema bancario. Già a maggio, ultimi dati disponibili, il traino era arrivato dai finanziamenti destinati alle imprese, saliti dell'1,9% contro l'1,6% del mese precedente. E se i mutui avevano visto un lieve aumento rispetto ad aprile (+2%), aveva frenato il credito al consumo (+1,3%), colpito dalle minori vendite e dal calo del mercato auto. Ad aiutare la crescita dei prestiti sono anche i tassi di interesse, su minimi storici grazie alla politica della Bce. Quelli sui mutui sono scesi all'1,26% mentre quelli alle imprese viaggiano sull'1,28%. Come afferma il vice direttore generale dell'Abi Gianfranco Torriero vi è una decisa domanda da parte delle imprese di maggiore finanziamento per fare fronte alle carenze di liquidità o a «futuri problemi» e che si accompagna alle moratorie sul debito. Torriero, a chi gli chiedeva di un flop delle misure ha risposto con i numeri: le domande presentate dalle banche al Fondo di Garanzia ammontano a 823 mila, per 51,3 miliardi di euro, di cui 715 mila fino a 30 mila euro, per oltre 14 miliardi di euro di finanziamenti richiesti. C'è poi il capitolo raccolta: a giugno è salita del 4,7%, trainata dai depositi bancari con un aumento in valore assoluto su base annua di circa 94 miliardi di euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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