Pensioni, parte in salita il confronto con i sindacati

Domenica 5 Novembre 2017
IL TAVOLO
ROMA Parte domani la trattativa con il governo nella quale i sindacati tenteranno di scongiurare l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni (oggi è a 66 e 7 mesi) a partire dal 2019. Lunedì il tavolo sarà tecnico e preparerà la strada al tavolo politico del 13. Il confronto non parte sotto i migliori auspici, come ha spiegato la segretaria generale della Cgil Camusso: ricordando il disaccordo emerso già in sede di ordine del giorno del prossimo incontro. In primo luogo i sindacati metteranno in discussione tutto il meccanismo di calcolo dell'aspettativa di vita (che, aumentando, fa aumentare anche l'età pensionabile, ma se diminuisce non è previsto che l'età pensionabile si abbassi).
Un punto sul quale il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha aperto tenendo salda «la sostenibilità del sistema che è un pilastro fondamentale della sostenibilità finanziaria». I sindacati chiedono di migliorarlo, innanzitutto prevedendo appunto che, in caso di abbassamento di aspettativa di vita, si abbassino anche i requisiti pensionistici e quindi l'età della vecchiaia. Su questo aspetto l'esecutivo è disponibile. Cgil, Cisl e Uil vorrebbero poi che l'aspettativa di vita sia calcolata per ciascun settore lavorativo: cosa questa piuttosto difficile perché non esistono dati statistici di questo tipo. Possibile invece che il governo accetti una diversa scadenza temporale: oggi l'adeguamento avviene ogni tre anni ma dal 2019 la legge prevede che si passi a due. Potrebbe essere decisa una scadenza annuale. Il confronto verterà poi sulle platee comunque escluse dal meccanismo, che i sindacati cercheranno di allargare al massimo.

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