Crediti deteriorati dimezzati in 5 anni e la Bce allenta la stretta sui nuovi Npl

Venerdì 23 Agosto 2019
Crediti deteriorati dimezzati in 5 anni e la Bce allenta la stretta sui nuovi Npl
LA SCELTA
ROMA La montagna dei crediti deteriorati delle banche europee si è dimezzata. In cinque anni di vigilanza bancaria Bce il valore è sceso dai 1.000 miliardi del novembre 2014 ai 587 del marzo scorso. La Banca centrale europea adegua ora le proprie aspettative sugli accantonamenti prudenziali degli Npl, accogliendo le regole fissate dal Parlamento Ue sui crediti concessi alla data 26 aprile. Ma ammonisce sul futuro, che non sembra roseo per l'economia: «La Bce - scrive la vigilanza nella sua nota - malgrado i recenti progressi, ritiene indispensabile l'ulteriore riduzione del livello degli Npl, per risolvere il problema in tempi rapidi, finché le condizioni economiche sono ancora favorevoli».
OK DELL'ABI
La borsa registra favorevolmente la decisione della vigilanza europea e l'indice di settore europeo segna un progresso dello 0,7%. Meglio fanno le italiane da Banco Bpm (+2,2%) a Fineco (+1,4%), da Ubi e Unicredit (+1,3%) a Intesa (+1%). Giudizio positivo arriva anche dal presidente dell'Abi Antonio Patuelli, secondo il quale si pone fine a tanti dubbi interpretativi. Soddisfatto anche il presidente della commissione problemi economici del Parlamento Europeo, Roberto Gualtieri, che come relatore aveva promosso le nuove norme e che ora parla di «successo del Parlamento Ue e dell'Italia».
Il documento - spiega l'europarlamentare - ribadisce inoltre le decisioni dello scorso luglio sulla «natura non vincolante e banca-per-banca delle raccomandazioni sugli stock». Va detto con chiarezza. Il documento tecnico della vigilanza bancaria non cambia sui vecchi crediti, anche se per quelli a partire dal primo aprile del 2018 viene concesso qualche anno in più per adeguarsi ai criteri fissati: si sale dai 2-5 anni previsti ancora per i vecchi stock a seconda del livello di esposizione, ai 3-7 anni introdotti per questo periodo di transizione. Viene anche fatta trasparenza sul calendario per i non performing loans del vecchio stock. Sono suddivisi in tre categorie in base al livello di esposizione a questi crediti: quelli con un indice sotto il 5%, quelli tra il 5 e il 12,5% e quelli superiori al 12,5%.
Una tabella incrocia poi questi tre gruppi con le tipologie dei prestiti, quelli insicurì e quelli classificati come sicurì grazie a garanzie immobiliari o di altro tipo. Il calendario di adeguamento varia in questo caso tra i due e i cinque anni. La vera novità è per i crediti deteriorati dallo scorso 26 aprile. Di fatto è un adeguamento al regolamento del Parlamento Ue fatta con la cosiddetta disciplina del primo pilastro che impone un deduzione dai fondi proprio per le esposizioni deteriorate non sufficientemente coperte da accantonamenti o altre rettifiche che, anche se concessi in precedenza, diventano deteriorati. In questo caso la Bce concentrerà la propria attenzione su «rischi connessi». A questo si aggiunge la ridefinizione dei calendari per gli accantonamenti prudenziali.
B. Som.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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