Cgia: «Il taglio delle tasse? Solo alle grandi ditte»

Domenica 5 Novembre 2017
LO STUDIO
MESTRE (VENEZIA) Un anno dopo, che ne è del taglio alle imposte delle aziende annunciato dal governo Renzi? «Alla fine sono state premiate fiscalmente ancora una volta le medie e le grandi imprese, mentre alle piccolissime attività non resta che attendere ancora per la riduzione del carico», risponde l'ufficio studi della Cgia di Mestre, autore di una ricerca che evidenzia la disparità di effetti sulle ditte. Secondo gli analisti, se la riduzione dell'Ires (Imposta sui redditi delle società di capitali) consente alle società di risparmiare 3,9 miliardi all'anno, alle piccole e micro imprese lo slittamento dell'introduzione dell'Iri (Imposta sui redditi) non consentirà di risparmiarne almeno 1,2.
L'IRES
Le attività interessate dalla contrazione dell'Ires sono state poco meno di 630.000, cioè il 13% del totale. «Pur riconoscendo che, rispetto a qualche decennio fa, tra le società di capitali troviamo anche le piccole imprese afferma il coordinatore dell'ufficio studi Paolo Zabeo è indubbio che il taglio dell'Ires ha avvantaggiato soprattutto le grandi, in particolar modo quelle appartenenti al settore energetico e a quello minerario. E sebbene la riduzione dell'Ires sia stata in parte bilanciata dall'attenuazione degli effetti positivi dell'Ace (Aiuto alla crescita economica, ndr.), ancora una volta si è prestata attenzione solo alle istanze sollevate dalle imprese di maggiore dimensione, mentre alla stragrande maggioranza delle attività che non pagano l'Ires non è stato riservato alcun vantaggio fiscale».
L'IRI
Da quest'anno l'Ires è scesa di 3,5 punti, attestandosi al 24%. Invece per le piccole e micro imprese l'introduzione dell'Iri slitta al 2018, secondo la legge di Stabilità in discussione in Senato in questi giorni, a causa della mancanza di copertura finanziaria per 1,2 miliardi. «Oltre a ridurre il peso delle tasse dichiara Renato Mason, segretario della Cgia è necessario, in particolar modo per le micro imprese, diminuire anche il numero di adempimenti fiscali, che invece continua ad aumentare e costituisce un grosso problema per moltissime attività». L'unica buona notizia a questo riguardo è rappresentata dall'addio agli studi di settore, che verranno sostituiti dagli indicatori di affidabilità economica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci