Carige, dopo il bond garantito è caccia al partner per le nozze

Domenica 20 Gennaio 2019
LO SCENARIO
ROMA Il via libera di venerdì della Bce a procedere con emissioni obbligazionarie fino a 2 miliardi garantite dal Tesoro, con un possibile miliardo aggiuntivo, apre le danze sul destino di Carige, commissariata per decisione della Bce lo scorso 2 gennaio. La liquidità in arrivo e il piano industriale previsto per la fine di febbraio dovrebbero spianare il terreno per un possibile matrimonio. Tra le ipotesi che si fanno c'è quella di Mps, la cui unione con Carige, secondo alcuni analisti, avrebbe senso «soltanto con l'intervento del governo». Un'ipotesi peraltro assai rischiosa visto che le due entità dovrebbero risolvere il problema di un 10-15% di sportelli sovrapponibili destinati alla chiusura o alla cessione.
SIENA RIPULITA
Non pochi analisti poi esprimono forte titubanza sul fatto che due banche in difficoltà insieme possano risolvere i loro problemi. Tuttavia, secondo Bloomberg Intelligence dopo la pulizia di Siena sugli Npl e con la garanzia del Tesoro su un aumento di capitale precauzionale di Genova, la fusione consentirebbe sinergie raggiungibili se Carige riesce ad allineare il proprio rapporto costi/ricavi a quello di Montepaschi. A parlare di operazione «non sostenibile» è stato mercoledì scorso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Stefano Buffagni, vicino al vicepresidente del consiglio Luigi Di Maio, favorevole alla creazione di un «terzo polo» bancario, con il pubblico che «fa una regia facendo in modo che certi manager mettano da parte i loro egoismi personali per difendere le poltrone e si lavori in un'ottica di sistema». Un modo per ipotizzare una fusione tra più soggetti, allargata magari a Bper che con l'eventuale fusione con Banca Unipol, avrebbe le spalle coperte dalla robustezza della compagnia. Il giorno successivo il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha invece auspicato «una soluzione privata della crisi, che consenta il superamento in via definitiva delle attuali difficoltà» della banca ligure. Secondo gli analisti di Bloomberg Intelligence in una fusione a due l'apporto di Carige nelle gestioni patrimoniali sarebbe di 21,8 miliardi, pari al 22% dell'attuale base di Mps. Le sovrapposizioni territoriali in Lombardia e in Toscana, poi, sarebbero compensate da un rafforzamento in Piemonte, Liguria e Veneto. Tuttavia - come testimonia la bozza di Srep della Bce diffusa da Mps in vista di una possibile nuova emissione di obbligazioni garantite - Siena non è ancora fuori pericolo, nonostante il rapporto tra crediti deteriorati ed attivi sia sceso dal 35 al 16% per effetto delle ultime cessioni.
L. Ram.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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