Aumento di capitale Carige C'è l'accordo da 140 milioni

Sabato 18 Novembre 2017
Aumento di capitale Carige C'è l'accordo da 140 milioni
L'AFFARE
MILANO Carige supera il guado. La ricapitalizzazione da 140 milioni, pari al 28% del capitale, il perno principale della manovra di rafforzamento da complessivi 1,1 miliardi richiesta da Bce, può partire a metà della prossima settimana mettendo in sicurezza l'istituto. E allontanando lo spettro della risoluzione. Lo stallo è stato sbloccato dal pressing di Bankitalia e del Mef.
I soci forti: Malacalza Investimenti (17,6% con la disponibilità a salire al 28%), Gabriele Volpi (6% pronto ad arrotondarlo al 9,9%), Aldo Spinelli (1,5% circa), le Coop hanno firmato il committment a sottoscrivere le rispettive partecipazioni, creando il presupposto richiesto dalle banche del consorzio di garanzia (Credit Suisse, Deutsche bank, Barclays) per mettere la firma sul contratto di underwriting, cioè a stendere la garanzia per coprire almeno il 50% delle nuove azioni nel caso dovessero restare inoptate. Anche la fondazione Carige dovrebbe essere della partita ma deve essere autorizzata dal Mef. La firma è avvenuta a Milano, verso le 18 presso lo studio Clifford Chance rappresentato da Alberta Figari che assiste Carige. Per l'istituto c'erano l'ad Paolo Fiorentino - munito dei poteri ricevuti dal cda - il cfo Andrea Soro e alcuni consiglieri. Le banche a loro volta, hanno l'impegno di alcuni soggetti propensi a coprire parte dell'inoptato: Fonspa, l'istituto specializzato in Npl, ha deliberato fino a 30 milioni pari a circa il 6%, ipotecando l'aggiudicazione della piattaforma di crediti deteriorati per 1,2 miliardi.
IN BORSA
Per sicurezza, ieri, la Consob ha adottato lo stesso provvedimento di sospensione del titolo come aveva fatto il 23 dicembre per Mps. Il giorno prima era stata Borsa italiana a sospendere i titoli per l'intera seduta. A questo punto è quasi certo che il titolo venga riammesso lunedì 20. «Sono venuto a Milano per confermare ulteriormente anche di persona e direttamente alle banche del consorzio l'impegno di Malacalza Investimenti già esplicitato domenica scorsa attraverso i legali che ci rappresentano », ha spiegato Mattia Malacalza, figlio di Vittorio Malacalza. «I miei legali, in contatto con quelli di Carige e del consorzio, possono dare la documentazione impegnativa firmata relativa alla sottoscrizione del diritto di opzione». Le parole rassicuranti di Malacalza mettono alle spalle la tensione del giorno prima quando il patron del gruppo, che in questo negoziato si è fatto assistere da Federico Ghizzoni, presidente di Rothschild Italia e amico di vecchia data per la comune origine piacentina, ha attaccato il consorzio, dopo aver riconfermato «l'attitudine di sostegno a Carige» e di essere in attesa dell'ok Bce a salire al 28%. Gli screzi erano sorti nella tarda serata di mercoledì 15, al termine del cda dell'istituto rimasto aperto: in una call tra Genova e Milano gli istituti del consorzio pretendevano oltre alla garanzia sulla quota attuale, anche quella fino al 28% subordinata al disco verde Bce.
L'AUMENTO
L'aumento prevede una tranche di 60 milioni per la conversione di parte dei bond senior posseduti da Unipol, Intesa Sp e Generali. Il Leone che avrebbe 20 milioni, avrebbe accettato; Unipol (50 milioni) avrebbe subordinato la conversione di una parte al sì di Intesa: i bond di quest'ultima sono in pancia a Intesa vita e la trasformazione non sarebbe automatica.
r.dim.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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