Alitalia, vendita dopo il voto Da Air France nuovi paletti

Sabato 17 Febbraio 2018
IL SALVATAGGIO
ROMA Tutto rinviato a dopo il voto. Del salvataggio Alitalia, ovvero della ricerca di uno o più partner, se ne occuperà il nuovo governo, sempre che una maggioranza possa uscire dall'urna il 4 marzo. Nonostante le rassicurazioni dei ministro dello Sviluppo Carlo Calnda e di quello delle Infrastrutture Graziano Delrio, la partita non è stata chiusa nei tempi previsti dall'esecutivo uscente e sarà giocata da altri interlocutori. Tant'è che gli stessi commissari guidati da Luigi Gubitosi dovranno probabilmente rivedere i piani. Matteo Salvini, leader della Lega, ha già fatto capire che non vede di buon occhio l'arrivo degli stranieri, mentre da Forza Italia, almeno per ora, non è emersa una posizione ufficiale. «Alitalia non va svenduta alle multinazionali o alle società straniere - ha tuonato Salvini un paio di giorni fa - ma va valorizzata come compagnia di bandiera». Non siamo nel 2008, quando Silvio Berlusconi puntò la sua campagna elettorale sull'italianità del vettore, ma esattamente dieci anni dopo la musica non cambia. Comprensibile quindi che dal fronte Air France-Klm, già bloccato una volta, si proceda con i piedi di piombo. Anche se ieri Parigi ha ribadito l'interesse sopratutto in chiave anti Lufthansa, il concorrente più temibile dei francesi. Francesi che starebbero pensando ad una maxi cordata con Delta, EasyJet e Cerberus, per far restare Alitalia in Skyteam, ma senza diventarne acquirente. Difficile immaginare come. Di certo i giochi sono ancora aperti. «I commissari - ha detto Calenda - mi hanno confermato che non ritengono di poter concludere prima del 4 marzo, in quanto i pretendenti di Alitalia vogliono aspettare che ci siano le elezioni». Insomma, solo mosse tattiche. «Con il nostro partner Delta studiamo diverse possibilità affinché Alitalia resti nella famiglia Skyteam senza che Air-France-Klm sia l'acquirente di Alitalia» ha spiegato l'a.d. Jean-Marc Janaillac in conferenza stampa. Un coinvolgimento che «non significa che entreremo nel capitale di Alitalia», chiarisce il cfo di Air France, Frederic Gagey. Silenzio assoluto invece da Lufthansa, il cui arrivo in Alitalia , chiosa Janaillac, avrebbe un un «impatto negativo» per il gruppo franco-olandese. Prosegue il confronto tra azienda e sindacati, che ieri hanno siglato una nuova proroga del contratto collettivo, in scadenza a fine mese: il contratto, già prorogato quattro volte, rimarrà in vigore fino al 30 aprile. Proprio i tedeschi avevano chiesto ai commissari di intensificare il lavoro sul fronte dei tagli dei costi del personale. Se ne riparlerà in primavera, sperando che la stagione invernale porti buone notizie sul fronte dei ricavi .
U. Man.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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