Jay, la verve alla radio

Lunedì 24 Febbraio 2020
Jay, la verve alla radio
LA RADIO
Una voce rodigina alla conquista di Radio Company. Michela Pistolin, nome d'arte Jay, è una delle speaker più conosciute e apprezzate degli ultimi anni.
Classe 1985, juventina sfegatata, la giovane ha coronato il sogno di una vita. Adesso conduce dal lunedì al sabato Lo sfigometro, il sabato mattina Mattinata scatenata e la domenica pomeriggio va in onda Domenica con la J. Fin da bambina desiderava fare questo lavoro. La ragazza racconta il suo percorso, soffermandosi anche sui cambiamenti recenti del mondo musicale.
L'AVVENTURA
Quando è cominciata la tua bella avventura a Radio Company?
«Era un periodo della mia vita in cui avevo deciso di rimettermi in gioco. Avevo deciso di darmi una seconda possibilità. Quando da piccola mi chiedevano cosa volessi fare da grande, la risposta era la speaker radiofonica. Nel corso degli anni mi stavo accorgendo che quel sogno rischiava di non realizzarsi e decisi, quindi, di ripartire da Milano. Mentre frequentavo al Cta il corso di dizione e recitazione base, è arrivata l'opportunità che ho sempre sognato, grazie a Mauro Tonello, direttore artistico di Radio Company, che ha creduto in me. Ho il privilegio di fare il lavoro dei miei sogni all'interno di un'importantissima realtà radiofonica come Radio Company, emittente che seguivo fin da adolescente».
LA DIRETTA
Com'è il rapporto con gli ascoltatori e le persone che intervengono in diretta?
«Sono stati fantastici fin dal primo minuto in cui ho pigiato il tasto on air per accendere il microfono ed andare in onda. I fan sono importanti e sanno quanto io tenga a loro. Li ringrazio per tutti i messaggi che mandano durante la diretta e sui social».
LA MUSICA
Cosa significa per te e cosa rappresenta nella tua vita la musica?
«Amo la musica, le emozioni che trasmette. La si ascolta durante la giornata mentre si lavora, come sottofondo mentre si studia, per fantasticare, mentre si fa sport per trovare la giusta carica o magari durante una giornata no, dove nella melodia e nei testi si cercano le risposte alle nostre domande. Da piccola studiavo pianoforte. Ho frequentato il conservatorio durante le scuole medie, poi ho intrapreso altre strade».
I talent show televisivi in che modo hanno rivoluzionato la musica? «Hanno dato indubbiamente visibilità a tanti artisti che hanno la possibilità di far conoscere il proprio talento e perfezionarsi sempre di più. Tra il pubblico continuano ad ottenere un buon riscontro e ad essere molto seguiti. Sul ruolo dei talent ci sono visioni discordanti, ma ognuno ha la propria opinione in merito».
I PREFERITI
Il tuo cantante e la band preferita?
«Sono cresciuta con gli 883 e Max Pezzali. Nelle canzoni ti ci rivedi, è inevitabile. Sono stata a diversi concerti di Max, ora attendo luglio. San Siro sarà una grande emozione. Sei juventina doc e segui il calcio. Da dove nasce la tua grande passione? «Lo seguo fin da piccola, colpa di mio papà Flavio. Lui giocava a calcio, ruolo attaccante. Con mia mamma Angela andavamo a vedere i tornei a cui partecipava. Era un momento di grande festa. Da adolescente sono andata a vedere qualche partita della Juventus, passione trasmessa dal papà e dagli zii. A San Siro ci andai per vedere un Milan-Juve. Ricordo l'emozione quando entrai per la prima volta. Era incredibile, l'avevo visto solo in tv».
IL SOGNO NEL CASSETTO
Quanto è stato importante il supporto della tua famiglia?
«È stato fondamentale. Hanno capito che dovevo provare a fare ciò che mi rendeva felice e mi hanno sostenuto in tutto».
Il sogno nel cassetto per il futuro?
«Si è già realizzato, difficile immaginare altro. Sono una speaker e una presentatrice di eventi. Posso solo farmi un augurio: quello di crescere, migliorare e continuare su questa strada con le persone che mi sono vicine».
Alessandro Garbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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