IL FESTIVAL
Otto giorni durante i quali immergersi nell'opera dello scrittore

Martedì 18 Febbraio 2020
IL FESTIVAL Otto giorni durante i quali immergersi nell'opera dello scrittore
IL FESTIVAL
Otto giorni durante i quali immergersi nell'opera dello scrittore di origini libiche Hisham Matar, protagonista dal 7 al 14 marzo del festival letterario Dedica di Pordenone.
Quattordici appuntamenti curati da Claudio Cattaruzza per l'associazione Thesis che organizza la rassegna tra incontri, letture sceniche, musica, fotografia, dibattiti sul presente della Libia e sulla produzione editoriale di Matar. Un'occasione per fare esperienza di come la letteratura possa diventare scrittura assoluta quando le storie personali diventano storie che narrano la vita di altri individui.
PRIMA DI TULLIO REGENI
La vicenda di Hisham Matar è quella di un ragazzo privato del padre, un fervido oppositore di Gheddafi rapito nel 1990 dalla polizia segreta egiziana e trasferito nel carcere di Abu Salim a Tripoli, del quale si sono perse le tracce. «Hisham Matar combatte la battaglia che oggi nella nostra regione un padre e una madre portano avanti nel voler capire cosa sia accaduto e perché al loro figlio» ha commentato Tiziana Gibelli assessore regionale alla Cultura ieri durante presentazione del programma ricordando i genitori di Giulio Regeni. «Non dobbiamo abbassare la guardia nella tutela dei diritti degli individui. Matar è tutti noi nel suo tenere alta la bandiera dei diritti, delle persone, della ricerca della verità» ha continuato Gibelli.
Un dialogo tra storie differenti eppure unite dall'esperienza della perdita, sarà al centro della conversazione che sabato 7 marzo alle 16.30 al Teatro Verdi darà via a Dedica, quella tra Hisham Matar e Benedetta Tobagi (autrice della lunga intervista inserita nella monografia che contiene anche due testi inediti di Matar).
Nella stessa giornata, alle 20.45 sarà protagonista il romanzo Il Ritorno (con cui Matar ha ottenuto il Premio Pulitzer) nella lettura scenica con l'attore Michele Riondino (il volto del giovane Montalbano) e musica del pordenonese Teho Teardo (con la partecipazione delle violoncelliste friulane Laura Bisceglia e Giovanna Famulari).
UN PAESE A NOI VICINO
«La scelta di Matar nasce non solo per il suo indubbio valore letterario, ma anche perché ci consente di esplorare l'attualità e quella Libia con cui il nostro paese ha vincoli di reciprocità» ha spiegato ieri Cattaruzza, presentando il programma. Sono tre gli appuntamenti dedicati al paese nordafricano: il viaggio con le 40 fotografie di Elio Ciol nella mostra curata da Angelo Bertani (inaugurazione domenica 8 in Biblioteca), nel dibattito geopolitico lunedì 9 con il professore di relazioni internazionali Francesco Strazzari (intervistato da Cristiano Riva) martedì 10 nella conversazione con la giornalista Francesca Mannocchi autrice di importanti reportage (intervistata da Alessandro Mezzena Lona).
Martedì 10 Dedica approda a Venezia portando Matar all'università Ca' Foscari intervistato da Shaul Bassi. Lo scrittore sarà protagonista poi dell'incontro (l'11 marzo) con Gianluca Buttolo l'illustratore friulano con cui ha realizzato il libro per ragazzi Il libro di Dot (che sabato 14 presenteranno in una lettura animata per bambini e ragazzi). Matar giovedì riceverà come di consueto il sigillo della città (con le premiazioni del concorso scuole) mentre la sera sarà protagonista di un incontro con la medievalista Chiara Frugoni per presentare il suo ultimo libro in uscita il 3 marzo per Einaudi Un punto di approdo, dedicato ai pittori della scuola senese.
NON SOLO PAROLE
La scrittura tracima nelle altre arti: nella lettura scenica con l'attore Mario Perrotta (mercoledì 11) tratta dal libro Anatomia di una scomparsa e nel parallelismo con altre storie individuali, ovvero il documentario teatrale dedicato a Miriam Selima Fieno (di Davide Crudetti con musiche di Teho Teardo) e il suo viaggio a ritroso in Libia sulle tracce delle sue radici, e infine con il concerto che chiuderà Dedica 2020, sabato 14, con il compositore musicista e cantante tunisino Dhafer Youssef, e il suo eclettico jazz contaminato.
Valentina Silvestrini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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