Un colpo al freno ed uno all'acceleratore da parte della maggioranza sulle Riforme: se il vertice previsto oggi slitta di una settimana, al 29 ottobre, è anche vero che domani verrà incardinata in commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama la riforma che dà ai diciottenni il voto per il Senato, alla quale la maggioranza presenterà poi tre emendamenti con le altre tre Riforme costituzionali concordate il 6 ottobre scorso. In vista della seduta della Commissione Affari costituzionali del Senato di domani, la maggioranza aveva fissato un vertice per redigere insieme le bozze finali delle tre riforme pensate per «attenuare» gli effetti del taglio dei parlamentari (a fianco della futura legge elettorale): omogeneizzazione dell'elettorato attivo e passivo (18 e 25 anni) per Camera e Senato; riduzione dei delegati regionali che partecipano all'elezione del presidente della Repubblica (da tre a due per ogni Regione); modifica della base elettorale del Senato che non sarà più «regionale» bensì «regionale o pluriregionale» oppure «circoscrizionale», come quella della Camera. Tuttavia l'impegno dei senatori in Aula con il decreto sulle crisi aziendali ha suggerito il rinvio di una settimana del vertice.
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