POSIZIONI DIVERGENTI
JESOLO - «E' con immensa soddisfazione che accogliamo

Giovedì 6 Maggio 2021
POSIZIONI DIVERGENTI
JESOLO - «E' con immensa soddisfazione che accogliamo l'apertura del Green Pass anche per i turisti provenienti dall'estero». A dirlo è il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, che ha molto apprezzato l'annuncio arrivato ieri in serata dal ministro al Turismo Massimo Garavaglia il quale da una parte ha comunicato l'introduzione del Green Pass per chi trascorrerà le vacanze in Italia e dall'altra ha precisato che la carta verde sarà valida anche per gli ospiti stranieri. Una presa di posizione divergente rispetto a quella di Alberto Maschio, presidente dell'Associazione jesolana albergatori e coordinatore Federalberghi Spiagge Venete che invece non nasconde le perplessità sul pass.
Il ministro al Turismo ha ribadito che proprio grazie al lasciapassare verrà meno l'obbligo della contestata mini quarantena di 5 giorni per gli stranieri residenti in Europa che arrivano in Italia. Senza dimenticare la possibilità di rivedere il coprifuoco alle 22, sul quale il governo si esprimerà a breve. «E' stata accolta la richiesta delle associazioni di settore dice Michielli da Federalberghi a Confturismo - ora sarà fondamentale il confronto con queste ultime per chiarire i passi concreti che i turisti e le imprese dovranno compiere per poter finalmente spalancare le porte alla stagione estiva. Importante è che gli step per ottenere e accettare il passaporto vaccinale siano rapidi».
STOP ALLE DISDETTE
L'auspicio, dunque, è che l'annuncio del Green Pass possa fermare l'ondata di disdette arrivate, soprattutto dall'estero, negli ultimi giorni proprio a causa dell'incertezza generata dalle misure di contenimento del virus. «Auspichiamo quindi che questo prezioso strumento sia velocemente realizzato conclude Michielli - per non dover registrare ancora le disdette ricevute a inizio stagione. Ci auguriamo che il pass verde sia di facile lettura». Decisamente più cauto Alberto Maschio, presidente di Aja e coordinatore Federalberghi Spiagge Venete. «Dobbiamo comunicare bene quello che si può fare ribatte - non quello che non si può fare. Purtroppo si continuano a dare informazioni che finiscono per diventare un forte freno per chi vorrebbe fare vacanza». E sull'istituzione stessa del pass, Maschio si dice critico. «Il problema è più di comunicazione che di sostanza sottolinea - . Per spostarsi serve essere vaccinati, oppure avere avuto il Covid-19 negli ultimi sei mesi o, ancora, avere effettuato un tampone nelle ultime 48 ore antecedenti il viaggio? Bene, si dica semplicemente che serve questo. L'idea del pass, dell'avere una sorta di passaporto, di via libera per andare in vacanza, rappresenta un ostacolo psicologico per i turisti. Rischia di creare gli stessi danni del coprifuoco. E' come se lo scorso anno avessimo detto che gli hotel dovevano avere un certificato, un pass, per ricevere gli ospiti, invece di porre le regole nei protocolli. Regole che, giusto ricordarlo, sono state rispettate e non ci sono stati casi di contagi per tutta l'estate». Ed è per questo che il presidente degli albergatori chiede proprio di ricordare quanto fatto lo scorso anno. «Sembra quasi conclude Maschio che tutto ciò che è stato fatto nel 2020 non sia servito a nulla, invece da avere rappresentato la base per ripartire in sicurezza. E allora, diciamo emplicemente che la gente si può muovere tranquillamente a fronte del rispetto di quelle regole, che devono essere valide fin da subito per tutti i cittadini della comunità europea, invece di fare passare il messaggio che ci vuole un pass».
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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