Porti, M5S con il Colle ma Salvini: «Tiro dritto» E stoppa un'altra nave `

Sabato 14 Luglio 2018
Porti, M5S con il Colle ma Salvini: «Tiro dritto» E stoppa un'altra nave `
LA GIORNATA
ROMA Un'altra nave all'orizzonte, un altro stop del Viminale. A neanche ventiquattro ore dal tormentato sbarco della Diciotti, ecco un altro barcone di legno partito dalla Libia e carico di 450 migranti, tra cui sono stati segnalati minori con necessità urgenti. È stato Matteo Salvini a dare per primo la notizia che l'imbarcazione si stava avvicinando a Linosa specificando sulla sua bacheca che però non avrebbe mai attraccato.
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«Come promesso, io non mollo», ha scritto su Facebook. «Un barcone con 450 clandestini ( a caratteri cubitali) a bordo è da questa mattina in acque di competenza di Malta, che si è fatta carico di intervenire. A distanza di ore però nessuno si è mosso, e il barcone ha ripreso a navigare in direzione Italia. Sappiano Malta, gli scafisti e i buonisti di tutta Italia e di tutto il mondo che questo barcone in un porto italiano non può e non deve (a caratteri cubitali) arrivare». Infine, la chiosa conclusiva «Abbiamo già dato, ci siamo capiti?». Un messaggio per dimostrare che anche dopo l'intervento del Presidente Sergio Mattarella, indispensabile per lo sbarco della nave Diciotti, il ministro dell'interno tiene il punto a oltranza perché, scrive, «so che siete e siamo in tanti a pensarla così». Ieri il ministro Luigi Di Maio ci ha tenuto a evidenziare il ruolo del Capo dello Stato: «Io credo che se il presidente è intervenuto bisogna rispettare le sue decisioni».
Dopo Salvini, si è affacciato sui social anche Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti. «La nostra Guardia Costiera potrà agire, se serve, in supporto, ma Malta faccia subito il suo dovere», ha scritto. Pretese che Malta respinge al mittente. Contattate dalle autorità maltesi, le persone a bordo avrebbero espresso l'intenzione di procedere verso Lampedusa. E infatti la barca ora è in acque italiane. Se sulla nave Diciotti c'era stato un forte scontro istituzionale con un asse Colle-Chigi supportato dai pentastellati, ieri c'era molta più compattezza soprattutto sul puntare la bussola del problema verso Malta. Ma anche sulle polemiche relative alla polizia a bordo della Diciotti, è arrivato un rassicurante messaggio del Guardasigilli: «I magistrati di Trapani lavorano in piena indipendenza ed autonomia rispetto al potere politico. Salvini ha espresso il suo parere, voleva dire che se qualcuno ha sbagliato deve pagare. I pm stanno contestando i reati che loro ritengono di contestare in base a quello che accertano».
Anche il presidente della Camera Roberto Fico, sempre sensibile al tema migranti, ieri era molto sereno sul caso Diciotti: «Mi sembra che sia tutto sotto controllo. Mi sembra che il governo abbia lavorato insieme». Infine, ieri c'è stata una nota della Farnesina diretta all'ambasciata maltese in cui si chiede di identificare il porto di sbarco sul territorio maltese. Nella nota c'è la ricostruzione della vicenda con Malta che prima si assume il coordinamento delle operazioni di soccorso, chiede cooperazione all'Italia, ma alla fine non invia navi per gli aiuti. La tensione resta alta con il segretario del Pd Maurizio Martina che attacca il ministro Salvini: «Salvini dovrebbe dimettersi per il bene del paese. Perché se sei impegnato in una vicenda cosi delicata non puoi sempre fare sceneggiate».
Stefania Piras
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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