Medici in prima linea i contagiati sono 16 solo uno è ricoverato

Giovedì 27 Febbraio 2020
L'INCONTRO
VENEZIA Secondo l'ultimo bollettino della guerra al Coronavirus, in Veneto sono 16 i sanitari risultati positivi al tampone. Per ora l'unico ricoverato, in Malattie Infettive a Padova, è uno specializzando che lavora in Geriatria a Treviso ed è venuto a contatto con la seconda vittima veneta di Convid-19. Gli altri sono tutti in isolamento domiciliare fiduciario: i primi erano stati il cardiologo, l'infermiere e l'operatore dell'ospedale di Dolo, l'ultimo è stato un autista del 118 di Venezia. A questi vanno poi sommati 10 medici di base, che a propria volta sono in quarantena dopo essere entrati in contatto con pazienti contagiati, ma sono tutti privi di sintomi e quindi continuano a lavorare da casa, alla pari dei colleghi in ambulatorio. «Li ringrazio tutti, uno per uno», ha detto il governatore Luca Zaia, al termine dell'incontro con la Federazione regionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, in cui sono state concordate tre misure con l'assessore Manuela Lanzarin e il direttore generale Domenico Mantoan, non senza qualche critica successiva da parte dei sindacati di categoria.
I DISPOSITIVI
Come riferisce il presidente regionale Francesco Noce, innanzi tutto «è stato condiviso l'uso della maschera di protezione per tutto il personale sanitario a livello ospedaliero, in particolare per l'attività ambulatoriale». Dunque non solo per i medici, ma anche per gli infermieri e gli operatori sociosanitari. «In quei frangenti spiega Giovanni Leoni (Ordine di Venezia) siamo a contatto diretto con il paziente, cioè sotto i due metri di distanza raccomandati, quindi sono necessari i dispositivi ad alto filtraggio». Domanda di Daniele Giordano (Fp Cgil): «Perché non è stato deciso prima? Per giorni i lavoratori sono rimasti scoperti». Ad ogni modo la stessa precauzione è stata disposta anche per la medicina sul territorio: già ieri ai dottori di base sono stati consegnati una mascherina e un camicione. «Siccome occorre raggiungere 3.100 colleghi in tutto il Veneto precisa Domenico Crisarà (Fimmg) chiederemo che ritirino il kit nei distretti. Più rapida sarà invece la fornitura alle 102 sedi di guardia medica».
I 14 GIORNI
Per quanto riguarda i medici di famiglia che hanno visitato pazienti positivi al test, il vertice regionale ha ipotizzato di chiedere al ministero della Salute l'autorizzazione a farli rientrare in servizio, con l'accortezza di sottoporsi al tampone ogni tre giorni fino alla scadenza dei 14 stimati per la possibile incubazione della malattia. «L'obiettivo è di scongiurare la progressiva paralisi del servizio», osserva Leoni. Ribatte Crisarà: «Gli Ordini arrivano tardi, a livello sindacale ci siamo mossi ancora lunedì, deviando i centralini delle medicine di gruppo sui cellulari dei medici in isolamento e trovando colleghi disponibili a sostituirli in ambulatorio». Polemiche a parte, la quotidianità dei professionisti è cambiata molto, come rileva Michele Valente (Ordine di Vicenza): «Il triage è diventato telefonico con almeno 80 consultazioni al giorno e la ricetta elettronica permette il ritiro dei medicinali in farmacia. Cerchiamo di evitare il più possibile gli assembramenti: un paziente in visita; un secondo in sala d'attesa, dove sono anche state levate le sedie; tutti gli altri, fuori». Umberto Rosso (Ordine di Belluno) sintetizza così il messaggio per la popolazione: «Andate in ambulatorio per motivi reali, differite il differibile». Stando ai riscontri della Regione, il piano sta funzionando: «In questi giorni si sono pressoché dimezzati gli accessi al Pronto Soccorso».
I CERTIFICATI
La terza novità riguarda i certificati Inps e Inail per i pazienti con sospetto di malattia che devono giustificare l'assenza dal lavoro. Annuncia il presidente Noce: «Saranno inviati per via telematica, dopo intervista telefonica, ma sarà necessario scrivere fra le note: non eseguita visita fisica». Crisarà, che è anche componente della task-force regionale sul Coronavirus, specifica: «Per legge il certificato dovrebbe essere rilasciato da chi visita, ma siccome questo innescherebbe di nuovo il rischio di contagio a catena, stiamo cercando una soluzione elettronica».
LE ASSUNZIONI
Buone notizie, intanto, sul fronte assunzioni. L'ingaggio immediato a tempo indeterminato per 215 figure professionali della sanità, «per far fronte ai maggiori carichi di lavoro legati all'emergenza Coronavirus», è stato ufficializzato da Zaia, che in qualità di soggetto attuatore può attingere direttamente alle graduatorie di Azienda Zero: 100 infermieri professionali, 80 operatori sociosanitari, 20 assistenti sanitari, 10 tecnici e 5 autisti. All'ultimo minuto l'ente regionale ha posticipato la prova del concorso per Medicina Interna: troppi 203 candidati in uno stanzone per scongiurare rischi sanitari, anche se molti candidati l'hanno scoperto quando erano già arrivati a Padova. Sono stati comunque «rinviati di circa 20 giorni» pure le selezioni per Radiodiagnostica, Medicina Trasfusionale e Audiometrista.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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