L'ORGANISMO
VENEZIA Il termine in voga è think tank, vale a dire un gruppo

Mercoledì 16 Giugno 2021
L'ORGANISMO
VENEZIA Il termine in voga è think tank, vale a dire un gruppo di esperti impegnato nell'analisi e nella soluzione di problemi complessi. «Ma possiamo chiamarlo anche pensatoio», ha sintetizzato il governatore del Veneto Luca Zaia nel presentare, ieri mattina a Palazzo Balbi, assieme al presidente di Veneto Sviluppo Davide Spagna e all'assessore allo Sviluppo economico Roberto Marcato, il Cts dell'economia. L'acronimo sta per Comitato Tecnico Strategico e a comporlo sono esclusivamente docenti universitari e scienziati. Saranno questi cervelli veneti, presieduti e coordinati dal professor Paolo Villoresi, a individuare, dopo la pandemia che ha messo in ginocchio se non azzerato interi settori produttivi, le nuove linee di sviluppo della regione. E siccome le idee da sole non bastano per rilanciare l'economia, ecco che la Regione è pronta a metterci i denari. Non solo e non tanto quelli del bilancio dell'ente, ma principalmente i fondi comunitari: «La si finisca di dire che questo Paese non sa usare fondi comunitari, sarà anche vero ma non per il Veneto», ha detto Zaia, deciso di andare al vedo: «Sul Recovery plan alla fine chi avrà i progetti riceverà i finanziamenti e chi non li ha no». E siccome i denari in arrivo sono tanti, la bellezza di 220 miliardi di euro, il Veneto vuole farsi trovare pronto.
GLI OBIETTIVI
Ma cos'è esattamente questo Comitato e, soprattutto, cosa deve fare? «Non è un parlatoio di professionalità eccellenti, ma un gruppo di lavoro che progetterà il Veneto che verrà. È un pensatoio che prende vita all'interno della finanziaria regionale Veneto Sviluppo per volontà di Palazzo Balbi - ha spiegato il governatore - Perché l'abbiamo voluto? Perché il Covid rappresenta una sorta di big bang della storia e una Regione come la nostra che ha 170 miliardi di Pil non può non progettare in maniera seria, con professionalità eccellenti, il futuro».
«Non più ma non ancora» è, per il presidente della finanziaria regionale, la frase che meglio riassume l'epoca che stiamo vivendo. Ossia: i vecchi modelli di sviluppo non vanno più bene, ma ancora non sappiano quali saranno quelli nuovi su cui puntare. «Siamo in mezzo al guado», ha detto Spagna. Che ai professoroni assoldati nel Cts ha comunque dato delle linee di intervento da approfondire: biotecnologie, energie sostenibili, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche e spaziali. «La Germania sta investendo 9 miliardi solo per l'idrogeno. Noi dove vogliamo andare? Agli esperti chiediamo di darci una visione da qui a 10-15 anni». Anche perché i risultati dovranno poi essere messi a disposizione delle aziende.
Il Cts, ha detto Spagna, lavorerà in maniera indipendente, potrà contare sul supporto tecnico di Veneto Sviluppo (che fornirà anche il personale di segreteria nella persona di Albano Menin) e su tutte le analisi necessarie che saranno fornite, grazie a una convenzione, dal Dipartimento di Statistica dell'Università di Padova. «L'economia ha vissuto tre fratture negli ultimi 20 anni: l'11 settembre, la crisi dei subprime, adesso il Covid - ha detto l'assessore Marcato -. Noi dobbiamo essere pronti a ripartire tenendo però conto che, a differenza di altre regioni, in Veneto il 95% delle imprese ha meno di 10 dipendenti».
Previsioni sulle indicazioni che i prof daranno alla Regione? Ieri si è parlato di relazioni trimestrali, ma non sono state date scadenze. E qui va registrata la puntualizzazione di Marcato: se il governatore, per semplificare, aveva detto che questo comitato di esperti è un po' come quello che ha dato consigli in materia sanitaria (appunto, «il Cts dell'economia»), l'assessore ha smentito: «Non è il Cts dell'economia, qui non è come in sanità che ogni giorno gli esperti dicono cosa si fa perché la politica deve prendere decisioni immediate, qui si tratta di dare indicazioni a medio-lungo termine, ci aspettiamo strategie, prospettive».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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