IL PROVVEDIMENTO
ROMA Documento di economia e finanza e richiesta di scostamento

Lunedì 12 Aprile 2021
IL PROVVEDIMENTO
ROMA Documento di economia e finanza e richiesta di scostamento di bilancio approvati dal governo questa settimana, poi in quella successiva il voto delle Camere sul deficit aggiuntivo e tra fine aprile e inizio di maggio il nuovo decreto sostegni, che rispetto al precedente avrà in più un corposo capitolo dedicato alla liquidità delle imprese. Si delinea la tabella di marcia del governo sul fronte economico, da sviluppare in parallelo a quella delle graduali riaperture delle attività. In realtà sui tempi c'è ancora un po' di incertezza, perché i numeri del Def devono essere coordinati con quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza e ciò potrebbe richiedere qualche giorno in più.
Sull'entità dello scostamento la linea l'ha data Mario Draghi quando ha detto che sarà maggiore di quello precedente, che valeva 32 miliardi. Quindi si andrà sui 35-40. Il numero comunque sarà inserito nel Documento di economia e finanza e sarà votato insieme a questo, con le risoluzioni di Camera e Senato. La dote finanziaria andrà ad alimentare il provvedimento legislativo, atteso a cavallo tra aprile e maggio. Uno dei capitoli più importanti sarà quello della liquidità delle imprese: da una parte la proroga della moratoria sui prestiti, dall'altra un rifinanziamento dei fondi di garanzia pubblici, che dovrebbe permettere di allungare la durata dei finanziamenti, anche in cambio di una riduzione della percentuale coperta dallo Stato. La logica è quella di sostenere il mondo produttivo nella fase di progressivo ritorno alla normalità, evitando che si creino crisi di liquidità. Tutto questo però dovrà avvenire all'interno dei vincoli previsti dalle regole europee in materia di aiuti di Stato, che nella fase attuale sono stati fissati nel cosiddetto Temporary Framework.
IL CRITERIO
Per quanto riguarda i contributi a fondo perduto, si sta valutando se modificare il meccanismo utilizzato in questa tornata di sostegni. Il criterio della perdita di fatturato come condizione per accedere all'aiuto ha sicuramente il pregio di aver permesso trasferimenti rapidi alle aziende interessate, attraverso il canale messo a punto dall'Agenzia delle Entrate. Potrebbe però non essere adeguato alle effettive esigenze delle imprese, come ha fatto notare ad esempio l'Ufficio parlamentare di bilancio. C'è quindi un forte pressing - anche da parte del Partito democratico - per passare a indennizzi basati sui costi fissi effettivamente sostenuti dalle aziende. Una soluzione che è oggetto di attenta valutazione, sempre a condizione che non causi un generale allungamento dei tempi delle erogazioni.
In questa ottica si guarda anche al tema delle spese di affitto, che rappresentano appunto uno dei costi che le aziende spesso non hanno la possibilità di ridurre, se non limitatamente. «Sicuramente bisognerà lavorare ancora sul credito d'imposta per le locazioni che è un punto molto critico per le varie attività» osserva la sottosegretaria all'Economia Maria Cecilia Guerra (Leu), aggiungendo che «sono ipotizzabili anche ulteriori meccanismi che vadano a beneficio dei proprietari, per favorire la discesa dei canoni».
Nel prossimo provvedimento invece non ci dovrebbe essere bisogno di ulteriori interventi in tema di cassa integrazione, visto che questa voce è stata rifinanziata con quello già in vigore. Resta l'obiettivo politico di collegare in modo ancora più diretto la fine del blocco dei licenziamenti con il riassetto degli ammortizzatori sociali.
Un altro capitolo in via di definizione è quello fiscale. Prevista una nuova tornata di sospensioni di scadenze e di riduzioni di imposta, che potrebbero concentrarsi su tributi che vengono pagati indipendentemente dal risultato economico, tipicamente l'Imu.
Luca Cifoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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