Il neonato abbandonato ha trovato una famiglia

Martedì 21 Maggio 2019
Il neonato abbandonato ha trovato una famiglia
IL CASO
ROVIGO Una nuova vita per il piccolo Giorgio, il neonato che è stato abbandonato dentro una borsa di pelle, nudo, ancora con il cordone e la placenta attaccati, davanti al cimitero di Rosolina, forse nemmeno un'ora dopo che era venuto alla luce, la mattina del 24 aprile scorso. Il piccolo da domenica è stato affidato alla sua nuova famiglia. «Un epilogo felice per una storia con elementi di tristezza» commenta il direttore generale dell'Ulss 5 Polesana Antonio Compostella. Una storia che ha commosso l'Italia, con il ministro della Salute Giulia Grillo che sull'onda mediatica aveva scritto su Facebook: «Pochi giorni fa, tre valorosi operatori del nostro Sistema sanitario nazionale hanno salvato un piccolo appena nato e abbandonato davanti al cimitero di Rosolina a Rovigo. Grazie di cuore ad Anna Tarabini, Giorgia Cavallaro e Marco Marangon, sono orgogliosa di voi.
UN PICCOLO IN SALUTE
Ora il piccolo Giorgio, chiamato così in onore dell'infermiera Giorgia, sta bene e noi gli auguriamo di poter trovare una famiglia quanto prima».Fin da subito le condizioni del piccolo, nonostante le condizioni in cui è stato ritrovato, sono apparse buone, a testimonianza della forza di quella minuscola creatura di 46 centimetri per 2,7 chili. È stata una 70enne del posto, Wanda, insieme al suo cane Pepa, a scoprire la borsa con il neonato, verso le 9.45. La chiamata, insieme ad un'amica, carica di terrore: «C'è un neonato morto in una sacca». Poi, la corsa dell'ambulanza e la scoperta che ha trasformato il dolore in gioia e speranza: il piccolo era vivo. Gli è stato dato il nome Giorgio, in omaggio all'infermiera che per prima lo ha stretto al petto regalandogli il primo momento di tenerezza quasi materna. Se non fosse stata una giornata dal clima mite, se fosse passato più tempo prima del suo ritrovamento, se non fosse stato notato, la sua vita si sarebbe interrotta lì, a pochi passi dall'ingresso del cimitero. Ma Giorgio è stato più forte. E la conferma è arrivata poche ore dopo dallo stesso Compostella: «Il neonato sta bene ed è sano».
LA PROCEDURA
In meno di un mese, poi, la prima fase del delicato iter per l'affidamento del neonato che si è conclusa positivamente e il bambino ha ora una mamma e un papà. La procedura, immediatamente avviata dal Tribunale per i minorenni di Venezia, ha portato ad individuare la coppia di genitori, nell'elenco di quelli già dichiarati idonei.
Rosolina, il paese nel cuore del Delta del Po, famoso come località balneare, è stato travolto come un'onda dal ritrovamento del piccolo Giorgio. Prima il dolore e la paura, poi la gioia per il miracolo della forza della vita. Su case e negozi, sono così comparsi decine di fiocchi blu, a festeggiare una nascita che, nel suo difficilmente comprensibile rifiuto, era divenuta di tutta la comunità.
Domenica Giorgio ha lasciato l'ospedale di Rovigo ed ha preso la via di Vicenza, felicemente inconsapevole di tutto quanto è accaduto, pronto a ricevere l'affetto di cui ha bisogno da quella che sta per diventare la sua famiglia. «Il tribunale dei Minori di Venezia rimarca l'ufficio stampa dell'Ulss Polesana con una nota - ha concluso positivamente la pratica di adottabilità. Il piccolo, nei giorni scorsi, è stato dimesso dalla neonatologia dell'Ospedale di Rovigo e ha raggiunto con i genitori la sua nuova casa. A questa famiglia, i più cari auguri di felicità da tutta la nostra azienda».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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