IL CASO
ROMA Il presidente Mattarella ha voluto dare un segnale più forte.

Giovedì 5 Agosto 2021
IL CASO
ROMA Il presidente Mattarella ha voluto dare un segnale più forte. Sottolineare con particolare gravità che le morti sul lavoro stanno diventando una piaga sociale e uno scempio incommensurabile. Dolore sul Colle e anche profonda consapevolezza politica e culturale che un Paese civile non può sopportare di vedere donne e uomini perdere la vita mentre fanno il proprio mestiere. E così, con un atto significativo e non usuale, dopo la morte sul lavoro in una piccola fabbrica di Modena di Laila El Harim, operaia di 40 anni con un figlio piccolo, Mattarella ha telefonato ieri mattina al ministro del Lavoro Andrea Orlando. Per farsi dare informazioni relative agli ultimi incidenti di questo tipo - basti ricordare il lutto altrettanto tremendo della 22enne Luana D'Orazio, stritolata da un macchinario in un'aziendina di Prato - e per sapere delle iniziative adottate dal ministero per contrastare gli incidenti e per aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Durante la telefonata, Orlando ha informato il capo dello Stato che il tema della sicurezza e della salute sul lavoro è sottoposto «ad una costante ed incisiva attenzione». Ma Mattarella, appunto, ha voluto dare un segnale. Ha preso il tema con la forza della sua autorevolezza, e della sua popolarità.
LE MISURE
Il presidente conosce bene il problema. Sa che la carenza di ispettori del lavoro è una delle criticità maggiori. Nel modenese per esempio, lì dove ha trovato la morte l'operaia Laila nell'azienda packaging Le Bombette in località Camposanto, secondo le stime della Cisl locale gli ispettori del lavoro sono calati del 30 per cento negli ultimi anni. Il calo è stato sensibile anche nel resto dei territori italiani. E a questo proposito dal ministero di Orlando fanno sapere che, è stata avviata e accelerata, dopo la sospensione determinata dalla pandemia, la procedura di assunzione di 2.099 nuove risorse all'Ispettorato Nazionale del Lavoro. Di cui 1053 ispettori, cui vanno aggiunti 184 amministrativi già previsti dal dl Recovery, per un totale di 2283 assunzioni. Intanto si è aperta un'inchiesta, per reato di omicidio colposo, sulla morte di Laila. E la procura di Modena avrebbe iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante dell'azienda. Un'iscrizione che però sarebbe da considerarsi come atto dovuto per chiarire come siano andate le cose martedì mattina, quando l'operaia è stata trascinata e schiacciata da una fustellatrice, un grosso macchinario utilizzato per sagomare il materiale da imballaggio. Sul corpo dell'operaia 40enne originaria del Marocco sarà eseguita l'autopsia.
Gli inquirenti hanno messo sotto sequestro la fustellatrice che ha provocato il decesso della donna. Secondo la relazione dell'Ispettorato nazionale del lavoro il macchinario era provvisto di un doppio blocco di funzionamento meccanico, «ma purtroppo azionabile, da parte dell'operatrice, soltanto manualmente e non automaticamente. Ciò ha consentito un'operazione non sicura che ha cagionato la morte per schiacciamento».
Mario Ajello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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