IL CASO
ROMA Il conto è salato. L'impennata dei prezzi al consumo, innescata

Giovedì 21 Ottobre 2021
IL CASO
ROMA Il conto è salato. L'impennata dei prezzi al consumo, innescata dal caro energia e dall'aumento del costo delle materie prime in generale, secondo il Codacons rischia di costare in autunno alle famiglie italiane 1.500 euro di maggiori spese. Lancia l'allarme anche il Centro studi di Confcommercio, che a ottobre prevede un aumento del 3 per cento su base annua dell'indice nazionale dei prezzi al consumo. «L'aggiornamento dell'Istat verrà pubblicato alla fine del mese, a settembre era stato registrato un incremento del 2% che questo mese temiamo possa essere più severo», spiega il responsabile del Centro studi Mariano Bella. Solo per l'acquisto di generi alimentari e bevande analcoliche, calcola Confcommercio, a ottobre le famiglie potrebbero spendere l'1,5% in più rispetto a un anno fa, ossia circa 475 euro in media. Ma per toccare con mano lo spread del carrello della spesa basta aguzzare la vista al supermercato. Prendete la zucca, simbolo di Halloween: oggi viene in media due euro al chilo, circa il 25% in più rispetto a un anno fa stando alle rilevazioni di Italmercati.
IL FENOMENO
Sale il costo del pane, in alcuni casi fino al 10%. Un chilo di carne macinata si aggira tra i 9 e i 10 euro, il 5 per cento in più del 2020. Rincari simili pure per il latte: quello senza marchio viene venduto in media a 1,40 euro. Per un chilo di patate si spendono in media 1,20 euro al chilo (+30%). «Il maggiore costo delle materie prime, dopo aver spinto verso l'alto il costo dell'energia, può fare altrettanto con i prezzi di beni e servizi che in teoria dovrebbero essere al riparo da queste oscillazioni», prosegue Mariano Bella. Insomma, il responsabile del Centro studi di Confcommercio parla di un possibile effetto travaso. Risultato? A meno di un'inversione di rotta a Natale la stangata si preannuncia colossale. Sempre per il Codacons l'impennata dei prezzi innescata dall'aumento del costo della luce, del gas, del carburante e delle materie prime in generale si tradurrà, a Natale, in una maggiore spesa per l'acquisto di generi alimentari pari a 100 milioni di euro. Dietro l'angolo il caro panettone. Ecco come aumenterà la spesa degli italiani secondo il Codacons: previsti aumenti del 10% su pasta, pane, pandori, panettoni e dolci lievitati, del 2,5% su pesce, carni e salumi, del'1,55% su spumante e vino, e del 2,7% su ortaggi, frutta fresca e secca. Spiega Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati: «Gli aumenti sono prevalentemente legati a fattori esterni e questo dimostra la convenienza dell'ortofrutta italiana, stabile o addirittura in diminuzione rispetto allo scorso anno». Nel frattempo sono gli agricoltori a pagare maggiormente gli aumenti dei costi di produzione. A seguire le industrie di trasformazione.
Francesco Bisozzi
Carlo Ottaviano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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