Francia, mistero Bourdain suicida la star degli chef Il dolore di Obama e Trump `

Sabato 9 Giugno 2018
Francia, mistero Bourdain suicida la star degli chef Il dolore di Obama e Trump `
IL PERSONAGGIO
Con Barack Obama era stato a tavola ad Hanoi, a mangiare con le mani e chiacchierare come due vecchi amici; Donald Trump ha commentato con tristezza la sua scomparsa. Basta il riferimento ai due diversissimi presidenti americani per dire dello sgomento sul suicidio impiccato in una camera d'albergo a Kaysersberg nell'alto Reno - di Anthony Bourdain, uno dei più famosi chef al mondo, 61 anni, americano di New York. Si è tolto la vita nel momento di massima gloria.
LO STILE
Autore e conduttore televisivo, stava giusto girando un episodio di Parts Unknow, con i suoi programmi aveva fatto scoprire le cucine di tutto il mondo e proprio il suo primo libro Kitchen Confidential è stato il punto di partenza dell'inarrestabile abbuffata di parole attorno al cibo che oggi riempie i palinsesti tv e le pagine dei giornali. Denunciava le magagne dei ristoranti, scopriva cibi nuovi, raccontava il mondo dell'alta cucina con rara capacità di narrazione e provocazione, quasi in lotta con lo stesso mondo da cui proveniva. Temutissimo quanto ammirato e invidiato.
In Francia era arrivato per girare un episodio del programma della CNN Parts Unknown'. Cinque giorni fa aveva postato l'ultima sua immagine abbracciato ad Asia Agento. «È stato il mio amore, la mia roccia, il mio supporto- ha detto Asia- Vi chiederei di rispettare la privacy della sua famiglia e mia».
Piuttosto, tra lo sgomento del collega Gordon Ramsey e di star della musica come Iggy Pop, vale la pena rileggere frasi dal primo di tanti libri (edito nel 2000 da Feltrinelli) nel quale scrive del duro e stressante mondo delle cucine: «Siamo su una scialuppa di salvataggio, amico. I tipi deboli, pericolosi, gli infermi? Finiscono fuoribordo».
L'AIUTO
In tv appariva così: spietato, cinico, ma evidentemente era anche debole, fragile, in un modo di forti tensioni e competitività. Nello stesso libro e non si può non pensare alla notte in cui si è tolto la vita scriveva: «Se alle quattro di notte dovessi avere bisogno di una spalla su cui piangere, io non mi rivolgerei di sicuro a un collega scrittore. Chiamerei il mio sous-chef, o il mio salsiere, qualcuno con cui ho lavorato».
Non si sa se ha chiamato qualcuno incrociato nella lunga carriera: lavapiatti, sguattero, addetto alla friggitrice e poi al grill, salsiere, sous-chef fino alle stelle Michelin e al successo planetario in tv in oltre cento Paesi (da noi su Gambero Rosso Channel). All'Italia era particolarmente legato ed originaria del nostro Paese è anche la prima moglie da cui ha avuto una figlia, oggi di 11 anni. Clamoroso, nel 2013, quanto gli accadde alle isole Eolie. Col solito entusiasmo aveva accettato l'invito di un amico a immergersi a mare, ma grande fu la sorpresa trovando un polpo surgelato messo apposta tra gli scogli per non deluderlo. Ebbe una crisi di nervi, si chiuse in albergo: «Il fallimento ha un odore... È colpa mia, non loro, sono io che non riesco a cogliere la vera Sicilia. Con tutti i posti difficili in cui sono stato, pensavo che la Sicilia sarebbe stata facile da capire. Non lo è stata. La colpa è mia: quale pezzo di idiota potrebbe mai essere infelice in Sicilia? IO»
Anthony, quale pezzo di idiota potrebbe mai essere infelice in una notte di giugno in Francia?
Carlo Ottaviano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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