Conte ai sindaci: «Non sarete soli» Ma il Veneto slitta

Giovedì 21 Novembre 2019
A PALAZZO CHIGI
VENEZIA «Non vi lasceremo soli!», ha promesso ieri il premier Giuseppe Conte, rivolgendosi idealmente ai sindaci dei Comuni colpiti dal maltempo e annunciando già per il Consiglio dei ministri di oggi l'adozione delle relative misure di sostegno. Ma secondo quanto trapelato da Roma, il Veneto dovrà pazientare un po', prima di ottenere altri aiuti dopo quelli già stanziati per Venezia. Proprio il fatto che il centro lagunare invaso dall'acqua alta abbia finito per oscurare, mediaticamente e politicamente, le altre città alluvionate, avrebbe indotto Palazzo Chigi a rinviare almeno di una settimana la nomina del governatore Luca Zaia a commissario anche per questa nuova emergenza idrogeologica, potendo peraltro far valere la circostanza che la Regione non ha ancora completato la ricognizione dei danni a causa dell'ulteriore peggioramento della situazione registrato nelle ultime ore.
IL PENSIERO
Conte ha voluto comunque manifestare la sua vicinanza ai primi cittadini delle realtà disastrate, parlandone dal palco dell'assemblea dell'Anci riunita ad Arezzo, dove ha citato espressamente il capoluogo veneto: «Cari sindaci, leggo nei vostri occhi l'orgoglio di rappresentare la vostra comunità, di rappresentare la bellezza del nostro Paese. Lasciatemi rivolgere, un pensiero in questo momento a tante città, tanti Comuni, tante aree, che sono state ferite in questi giorni, da Venezia a Matera e ai tanti altri Comuni, da Nord a Sud, non li posso citar tutti ma vi posso dire che senza alcuna distinzione di latitudine e longitudine, di importanza, di grandezza, stiamo raccogliendo tutte le richieste di intervento, le stiamo scrutinando con la Protezione civile e ancora giovedì (oggi, ndr.) abbiamo un ulteriore Consiglio dei ministri in cui porteremo tutte le richieste che ci sono pervenute e che abbiamo già prontamente istruito».
LE DELIBERE
Parole che, lì per lì, sono state lette come l'annuncio di stanziamenti aggiuntivi pure per il Nordest. Ma questo pare che varrà non tanto per il Veneto, quanto al più per il Friuli Venezia Giulia, a sentire il governatore Massimiliano Fedriga, in diretta Facebook da Trieste dopo un sorvolo in elicottero: «Abbiamo già chiesto lo stato di emergenza, attendo che venga dichiarato a breve, mi auguro a brevissimo, anche per dare risposte ai privati che hanno subito danni, oltre a quelli accusati dal pubblico». Forse già questo pomeriggio, quando al rientro da una visita a Milano, il premier Conte presiederà la tredicesima seduta dell'èra giallorossa e potrebbero essere approvate anche le analoghe delibere relative alla Basilicata e alla Sicilia. Su queste aree starebbe lavorando Angelo Borrelli, capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile, il quale avrebbe invece in agenda per fine mese l'ordinanza riguardante il territorio veneto con commissario Zaia, diversa da quella già firmata per Venezia. Al riguardo il sottosegretario veneziano Andrea Martella fa presente che «dal 12 novembre Governo e maggioranza hanno già fatto molto per il capoluogo: lo stanziamento dei primi 20 milioni per le somme urgenze, l'ordinanza che attribuisce i poteri commissariali al sindaco Luigi Brugnaro, la convocazione per martedì prossimo del Comitatone che non si riuniva da due anni, lo sblocco dei 65 milioni della salvaguardia per Venezia e per gli altri otto Comuni della gronda lagunare, l'estensione della Zes, l'approvazione dell'art bonus». Nel frattempo gli uffici regionali potranno completare la stima dei danni inserendo anche la ricognizione satellitare delle spiagge e l'entità delle ultime frane. A proposito di smottamenti, il ministro Paola De Micheli ha rilanciato la necessità di lavorare alla sicurezza del territorio: «Per quanto riguarda il piano contro il dissesto idrogeologico, il mio parere è che non vada modificato, come sempre accade al cambio di ogni governo. Ho chiesto solo di aggiornare gli interventi per livelli di gravità. Ci sono alcune aree del Paese in cui il dissesto è più grave: con spirito solidale, dobbiamo intervenire nelle situazioni più gravi».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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