Ciriani al primo turno si riprende Pordenone «Un premio al lavoro»

Martedì 5 Ottobre 2021
IL SUCCESSO
PORDENONE Il tempo di aprire le urne, di contare i votanti e di scrutinare le prime schede, e a Pordenone subito si è capito che Alessandro Ciriani sarebbe stato il sindaco per i prossimi quattro anni. Con un consenso probabilmente superiore alle attese, che comunque lo davano ampiamente favorito sul principale avversario, il candidato del centrosinistra Gianni Zanolin. Tre ore dopo la chiusura dei seggi, è stato il primo a congratularsi con Ciriani e riconoscerne la vittoria: «Caro Alessandro, la vittoria ti arride - ha scritto Zanolin in un messaggio -, larga e netta. Mi congratulo. In bocca al lupo a te e alla nostra città».
Inconsistenti le percentuali degli altri due sfidanti, con Anna Ciriani che ha superato di poco il 3 per cento e Vitto Claut di un soffio sopra l'1. Ma un peso probabilmente decisivo sull'esito del voto - come peraltro in quasi tutte le competizioni di questa tornata elettorale in giro per l'Italia - l'ha avuta l'affluenza. O meglio, l'assenza di più della metà dell'elettorato potenziale. A Pordenone non si è arrivati nemmeno al 50 per cento dei votanti. E anche in questo caso, è un messaggio indirizzato soprattutto agli sconfitti, che non sono riusciti a convincere gli elettori del fatto che la partita poteva essere giocata. A Pordenone è il centrosinistra a doversi interrogare perché se il Pd ha sostanzialmente mantenuto le percentuali di voto delle elezioni del 2016, in termini assoluti il numero di preferenze è crollato. Certo, non al livello del Movimento 5 stelle che quattro anni fa sfiorava il 12 per cento che ne facevano il terzo partito in città, e oggi sfiora il 3: 9 punti in 4 anni, pur partendo dall'opposizione. Una caduta di schianto.
Nel centrodestra, è la Lega a doversi porre qualche interrogativo: 4 anni fa aveva raccolto il 7,9, oggi supera di poco l'8. Letto così, sembra un miglioramento: in realtà perfino Forza Italia, in difficoltà in quasi tutto il territorio nazionale, ha fatto meglio passando dal 7,8 a quasi il 12%. Per non parlare di Fratelli d'Italia che il 12% lo supera partendo dal 7,2.
Ma il vero vincitore è indiscutibilmente Alessandro Ciriani, che già 4 anni fa aveva registrato un exploit con la lista civica che porta il suo nome portando a casa il 17,3 per cento e che stavolta si è superato arrivando oltre il 28%. Un consenso personale per Ciriani, fratello di Luca capogruppo al Senato di FdI. Una sintonia con l'elettorato pordenonese che gli aveva fatto dire che «in una città che ha scalato le classifiche della qualità della vita non servono grandi rivoluzioni». Sentiva evidentemente di avere ottime chance di riconferma, convinto di aver «riportato Pordenone al centro del confronto regionale e non più ai margini». «È un premio a 4 anni di lavoro», il suo primo commento dopo la rielezione.
Tutto rose e fiori? Non proprio: «Serve rafforzare e migliorare il sistema ospedaliero: esiste una riforma sanitaria ragionale che deve essere completamente dispiegata ed è un po' in ritardo, complice anche il Covid. Devono arrivare più infermieri, più medici per bloccare la fuga verso il vicino Veneto». E tre priorità: «Miglioramento sia estetico che funzionale tanto del centro quanto della periferia; formazione dei giovani, su cui abbiamo investito molto e continueremo a farlo; infine aprire in ogni quartiere una sorta di filiale dei servizi sociali, per costruire sartorialmente delle risposte legate ai bisogni delle singole comunità».
R.I.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci