CGIA MESTRE
VENEZIA Le risorse messe a disposizione dal «Cura Italia»,

Domenica 22 Novembre 2020
CGIA MESTRE
VENEZIA Le risorse messe a disposizione dal «Cura Italia», dal «decreto Liquidità» e dal programma «Garanzia Italia» avrebbero avvantaggiato soprattutto le banche e le imprese che comunque avevano già ottenuto un prestito prima dell'avvento del Covid. Lo denuncia l'Ufficio studi della Cgia che rileva inoltre come, nonostante tutto il sistema economico abbia tratto beneficio dall'applicazione di questi provvedimenti, «le risorse stanziate alle imprese colpite dal Covid sono state, fino a d'ora, ancora insufficienti». Infatti, prosegue Cgia Mestre, a fronte di un volume di 94,7 miliardi di prestiti garantiti erogati dalla Sace alle grandi aziende e dal Fondo di garanzia alle Pmi, lo stock complessivo dei prestiti bancari alle imprese è aumentato di soli 32,5 miliardi. «Una parte delle nuove garanzie è andata a colmare i cali fisiologici del credito in essere e nella sostituzione dei prestiti a breve con aumenti di quelli a medio-lungo termine. È altresì possibile che il sistema bancario abbia usato una parte di questi miliardi anche per abbattere i propri rischi - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - sostituendo le garanzie legate ai prestiti che aveva erogato prima dell'avvento di queste novità legislative. Le banche così facendo hanno azzerato i rischi di incorrere in crediti deteriorati».
PICCOLI IN DIFFICOLTÀ
Da alcuni mesi la Cgia continua a denunciare che nonostante le misure anti-Covid del Governo Conte la difficoltà di accedere al credito bancario da parte delle piccolissime aziende rischia di peggiorare dal 2021. «Dal prossimo 1° gennaio, infatti, gli istituti applicheranno le nuove regole europee sulla definizione di default, più restrittive rispetto a quelli finora adottati» sottolinea il segretario della Cgia Renato Mason.
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