VICENZA - Da Vicenza alla Tunisia. È il viaggio compiuto dal materiale scolastico dismesso, ma ancora in buono stato, donato dall’assessorato all’istruzione alla scuola di Thrayat. A fare da tramite tra la città berica e il villaggio a nord-est del Paese, in prossimità del confine con l’Algeria, è stato il gruppo Safas di Altavilla Vicentina, impegnato in attività di volontariato e produttore dal 2004 di acciaio in Tunisia nella consociata Safas Tunis. Ha presentato i risultati della donazione l’assessore all’istruzione Cristina Tolio, che ha accolto i ringraziamenti rivolti all’amministrazione dalla scuola e dal villaggio portati dall’amministratore del gruppo Safas Matteo Pasqualotto e da Giovanni Vaccari, sales director.
Bambini e adulti hanno infatti mandato un saluto al Comune di Vicenza con un video realizzato, in occasione della consegna del materiale, dall’associazione di volontariato Sokrat, fondata dal direttore generale di Safas Tunis Moez Jemai per gestire secondo le regole tunisine il materiale ricevuto negli ultimi anni. «Per esigenze anche legate al Covid abbiamo dismesso molto materiale delle scuole comunali - ha affermato l’assessore all’istruzione Cristina Tolio -, ancora in buono stato e depositato nei magazzini comunali in attesa di essere smaltito. Abbiamo quindi colto al volo l’opportunità di riutilizzare il materiale vista la disponibilità offerta dal gruppo Safas di farsene carico e di trasportarlo in Tunisia. Il ringraziamento dei bambini della scuola tunisina ci ha fatto rendere conto di quanto questi banchi e sedie non più adeguati per le esigenze delle scuole comunali, siano invece essenziali per consentire loro di esercitare il diritto allo studio. È stata un’opera di bene molto sentita che ci auguriamo di poter replicare anche in futuro».
La donazione ha riguardato circa 80 banchi, altrettante sedie, sei lavagne e qualche cattedra.
Il materiale donato deriva dall’operazione di ammodernamento realizzata nelle scuole del Comune di Vicenza e dovuta anche alle nuove esigenze di spazi legate all'emergenza epidemiologica. Le attrezzature, sostituite ma ancora in buono stato, erano giacenti nei magazzini comunali in attesa di eliminazione. Da qui la decisione, presa a inizio marzo dall’assessorato all’istruzione, di dare a banchi e sedie una seconda vita, offrendoli alle scuole di Paesi in via di sviluppo.