VERONA - «Ma quale Vax day? Qui ci impongono una guerra fra poveri con la scelta di chi vaccinare fra i nostri pazienti ultra-fragili, io non mi presto a tali assurdità», è la sintesi della clamorosa denuncia di Elisa Dalla Benetta, medico di famiglia della Ulss 9 Scaligera nel territorio di Zimella.
La dottoressa aveva programmato per 42 suoi pazienti fragili e costretti a letto, le visite domiciliari sabato scorso, 17 aprile, il Vax day promosso dall'Ulss, e quindi le relative vaccinazioni. Con la sua infermiera aveva avvisato gli interessati e le loro famiglie, quindi oltre un centinaio di persone. Per questo aveva chiesto sette fiale di Pfizer (sono 6 dosi a fiala), ma solo 3 giorni prima ha saputo che gliene sarebbe arrivata una sola: «Come mi presento ora agli "altri" 36 pazienti dicendo che non se ne fa nulla? Se le fiale non c'erano era inutile avviare tutto l'iter e costringerci a metterci la faccia facendo noi medici la figuraccia».