Cristian perse la vita a 22 anni nello scontro con un furgone. A processo i conducenti

Schianto violento il 20 luglio scorso, un furgone tagliò la strada a una moto, guidata da un 31enne. In sella la vittima Cristian Zanolla

Venerdì 1 Marzo 2024
Cristian Zanolla

VERONA - Uno scontro violento che gli tolse la vita a soli 22 anni. È passato meno di un anno dal 20 luglio 2023, quando lungo la Regionale 38 “Porcilana” nel territorio di San Bonifacio, nelle vicinanze del cantiere della Tav, un incidente stradale tra un furgone e una moto uccise il giovanissimo Cristian Zanolla, che viaggiava sulla due ruote guidata da un 31enne, R.P., di Verona. I due stavano procedendo lungo la strada, quando entrarono in collisione con un furgone, al volante del quale si trovava L.F., 38 anni, di Lauria (PO), che avrebbe tagliato la strada al motociclista. A sopravvivere nell'incidente solo i due conducenti, fin da subito iscritti nel registro degli indagati per il reato di omicidio stradale.

La richiesta del pm

A conclusione delle indagini preliminari sul terribile incidente il pubblico ministero Carlo Boranga, titolare del procedimento penale, ha chiesto il rinvio a giudizio, dunque il processo, per i due che quel giorno si trovavano alla guida dei mezzi coinvolti. All'autista del furgone il Sostituto Procuratore contesta anche l’ulteriore reato di lesioni personali stradali gravi nei confronti del trentunenne, che è sopravvissuto allo schianto ma ha riportato traumi pesanti con una prognosi superiore ai quaranta giorni. Riscontrando l’istanza, il Gup del Tribunale scaligero Maria Cecilia Vitolla, ha fissato per il 12 settembre 2024, alle 11.40, l’udienza preliminare del processo. A rappresentare i familiari della vittima lo Studio3A e l’avvocato Davide Picco, del Foro di Vicenza.

Lo schianto sulla Regionale 28

L'incidente è avvenuto lungo la Regionale 38 “Porcilana” nei pressi del cantiere della Tav su quella strada. A intervenire per i rilievi i carabinieri di San Bonifacio. Dalla dinamica, ricostruita dall'ingegner Luigi Cipriani, il consulente tecnico incaricato dal magistrato inquirente, emerge che sarebbe stato il conducente del furgone a causare lo scontro, “per colpa consistita nell’essere uscito dall’area di cantiere Tav alla guida di un furgone Ford Transit immettendosi nella strada SR38 Porcilana eseguendo una manovra di svolta a sinistra in contrasto con la segnaletica orizzontale di obbligo di svolta a destra, e senza concedere la precedenza al motociclo, a cui, quindi, tagliava la strada, nonostante la presenza del segnale di Stop” per citare la richiesta di rinvio a giudizio. Tuttavia sarà il giudice a stabilire la responsabilità e i vari gradi per i due conducenti in quello schianto che per Zanolla fu fatale. Infatti il pubblico ministero Boranga ha ritenuto di ascrivere anche al trentunenne che guidava la motocicletta, una Brutale MV Augusta, una corresponsabilità, sia pure minoritaria, nella morte del passeggero che trasportava, “per colpa consistita nel non aver rispettato il limite di velocità di 40 km/h, così impattando ad elevata velocità, a 88 km/h, contro il veicolo Ford Transit che si era immesso sulla strada provenendo dall’area di cantiere Tav alla sua destra” sempre per riportare l’atto del magistrato.

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