Ca' Foscari premia "a domicilio"
ministro russo: prorettore si dimette

Mercoledì 21 Maggio 2014
Silvia Burini e Vladimir Medinsky
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VENEZIA - Silvia Burini si è dimessa dalla carica di prorettore dell'Università di Venezia. Ieri sera il rettore Carlo Carraro ha accettato le sue dimissioni e ha convocato per venerdì un Senato accademico per discutere della vicenda dell'Honorary Fellowship al controverso ministro della Cultura russo Vladimir Medinsky e delle proteste che ha sollevato.



Lo scorso giovedì Burini si era recata a Mosca per consegnare l'onorificenza a Medinsky dopo che questi non era riuscito a essere presente a Venezia «per improvvisi impegni istituzionali» lunedì, il giorno in cui era stata fissata la cerimonia.



Più di cento docenti dell'ateneo avevano firmato un appello contro il conferimento dell'onoroficenza, pur approvata all'unanimità, a fine marzo, dal Senato accademico. Accademici russi avevano espresso la loro solidarietà alla protesta dei loro colleghi italiani.



Fra le diverse motivazioni citate, il licenziamento del direttore del padiglione russo alla biennale di architettura di Venezia, Grigory Revzin, dopo sue dichiarazioni contro l'annessione della Crimea.



Silvia Burini è direttore dello Csar, il Centro studi sulle arti della Russia, una iniziativa di Cà Foscari sostenuta dal ministero della Cultura russo presentata nel 2011 con un evento a cui aveva preso parte l'allora first lady Svetlana Medvedva.



«È con dispiacere che ieri ho deciso di accettare la restituzione delle deleghe da parte del pro rettore alle produzioni culturali e ai rapporti con le istituzioni scientifiche e culturali Silvia Burini», ha spiegato Carraro in una nota diffusa dall'ateneo veneziano.



Nella sua lettera di dimissioni Burini ha detto di auspicare che la sua decisione «possa contribuire e favorisca il ritorno a un clima più disteso, nel quale sia possibile un confronto pacato, costruttivo».
Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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