DOLO - Il clamore mediatico ha indotto la coppia di sfrattati, in realtà fratello e sorella, di 63 e 62 anni che per giorni hanno 'vissuto' con il proprio motocarro Ape a fianco del Municipio, di spostarsi ed andare in un altro luogo. Sentito telefonicamente, un po' restio a parlare, l'uomo M.C., ha così comunque motivato il suo diniego ad accettare qualsiasi soluzione proposta dal comune. "Le case che ci hanno proposte non sono valide. Perchè mi hanno chiesto di abbandonare il cane che ho da 14 anni. L'ho sempre tenuto con me ed il cagnolino è meglio, per certi versi, di un essere umano. Vogliono portarlo in un canile." Ma adesso ha lasciato il posto che ha occupato per giorni, ha quindi trovato un altro luogo, sempre nel territorio di Dolo? "E' una soluzione provvisoria. Non è comunque nel comune di Dolo".
La coppia
Dunque la coppia si è spostata assieme al loro animale anche su suggerimento del sindaco Naletto che durante l'incontro di giovedì aveva comunque tentato in tutti i modi di convincerli ad accettare le soluzioni proposte. «Ho fatto presente che fra qualche giorno inizierà la sagra e la presenza in quel luogo pubblico dell'Ape e il dormire sulla panchina durante i festeggiamenti, con tante presenze poteva, essere rischioso perché, purtroppo sappiamo di quanti episodi, anche bravate, le persone possono essere vittima». Ma come mai i due hanno rifiutato qualsiasi soluzione proposta, ed è vero che non potevano portare con loro il cane? «Non sempre i proprietari d'immobili ammettono animali in casa, detto questo avevamo trovato anche la soluzione, trattandosi comunque di situazioni provvisorie ed in attesa di soluzione abitativa definitiva, che il cane la notte potesse essere accudito da un cugino, senza riuscire a convincerli. C'è stata una presa di posizione rigida a rifiutare qualsiasi nostra proposta». Ma è solo il cane o ci sono altri motivi dietro a questi rifiuti? «Mi hanno spiegato che il loro desiderio è quello di trovare una casa molto grande, spaziosa per poter tenere tutto il materiale e l'attrezzatura dell'uomo, possibilmente in aperta campagna e con nessun vicino. Si tratta di una richiesta che chiaramente non siamo in questo momento in grado di soddisfare. Abbiamo parlato a lungo con loro , tantissime volte, spiegando che al momento vi erano delle opportunità provvisorie ma senza riuscire a smuoverli».