L'Agenzia delle Entrate blocca il conto all'inquilino di Forte Rocchetta

Sabato 22 Febbraio 2020 di Raffaella Vittadello
Forte Rocchetta, al Lido di Venezia
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VENEZIA - Va a fare la spesa e il bancomat non funziona. In un altro negozio prova con la carta di credito. Niente da fare. Allora chiede la sostituzione delle carte magnetiche in banca e scopre che l’agenzia delle Entrate gli ha pignorato interamente il conto. Bloccato qualsiasi tipo di pagamento, compreso quelli delle utenze nella casa in cui vive. Un debitore incallito? Neanche per sogno. La sua sventura è aver “ereditato” dal padre la concessione della Batteria Rocchetta, agli Alberoni: un terreno agricolo dove tiene caprette, pavoni, oche e anatre. Un luogo divenuto meta domenicale per famiglie con bambini, che portano cibo agli animali. E lui, quando è nei paraggi, spalanca i cancelli per accoglierle.
Federico Zennaro da quasi cinquant’anni ha a disposizione questo spazio, che è sempre rimasto più o meno così come lo lasciarono i soldati, che dopo la Seconda Guerra Mondiale (la Rocchetta fu postazione strategica perchè si controllava da lì la bocca di portodi Malamocco) vi svolgevano le esercitazioni. 

Alla morte del padre, che pagava una cifra intorno ai 200 mila lire all’anno per il suo utilizzo, più volte ha tentato di regolarizzare la sua posizione, chiedendo il subentro nella concessione, circostanza di fatto riconosciuta dalla Marina a cui il bene apparteneva. E ha sempre pagato i canoni in linea con quelli richiesti in precedenza, rivalutati dell’Istat. Ma nel 2004 gli arriva una prima cartella esattoriale da 21 mila euro per il passato, in cui si specifica che il canone annuo ammonta a 2800 euro. Ma poichè non ha ancora ottenuto la regolarizzazione della concessione non dà seguito alla pretesa, anche perchè non sono specificati i criteri con cui questo canone è stato determinato. Nel frattempo il bene passa al Comune, ciononostante il Demanio continua a chiedergli i canoni attuali e arretrati, fino a totalizzare 63 mila euro. Nel frattempo si affida all’avvocato Lucio Spampatti di Mestre, che contesta le pretese del demanio. 
«È mancato il contraddittorio - sottolinea il legale - e la procedura di esazione messa in campo dal Demanio, per legge è ammessa solo per immobili di proprietà dello Stato e non è questo il caso». 
Insomma, una vicenda intricata, che dovrebbe arrivare a sentenza il 16 marzo prossimo.
Ma nel frattempo Zennaro è stato privato della disponibilità economica e teme che gli possano essere staccati luce acqua e gas. «Per fortuna avevo un po’ di contanti da parte - dice amareggiato - e avevo appena rinovato l’abbonamento annuale Actv ma come farò quando saranno finiti? Senza contare che in questi anni sono stato il custode di quest’area, che altrimenti sarebbe stata ricettacolo di sbandati. E che ne sarà dei miei animali?»
 
Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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