Venezia. Protesta degli universitari sotto il palazzo della Regione: «Stanziare più soldi per le borse di studio». Donazzan: «Polemica strumentale»

Martedì 12 Dicembre 2023
Una protesta di Udu a Rialto, foto d'archivio

VENEZIA - Hanno chiesto di essere ascoltati, considerati e aiutati, gli studenti che questa mattina, martedì 12 dicembre, si sono riuniti sotto le finestre del Consiglio Regionale, a Venezia, dove era in corso la votazione del Documento di Economia e Finanza Regionale.

L'Unione degli Universitari (Udu) e la Rete degli studenti medi hanno colto l'occasione per denunciare la mancanza della copertura delle borse di studio dell'anno scorso e i nuovi idonei non beneficiari delle graduatorie di quest'anno, oltre alla complessiva ristrettezza dei fondi impegnati per i giovani. «Sono anni che presentiamo emendamenti e che ascoltiamo false promesse da parte di questa giunta, nel mentre i problemi si accumulano e diventano sempre più ingestibili, siamo stanchi. Per l'Ateneo di Verona le graduatorie definitive usciranno a giorni, ma ci sono ancora studenti che aspettano le coperture dello scorso anno, con tutte le difficoltà che ne derivano per centinaia di noi che ne avevano i requisiti» ha dichiarato Laura Bergamin, coordinatrice dell'Udu Verona, che ha sottolineato come, da parte della politica manchi una progettualità che tenga conto dei bisogni degli studenti.

Gli universitari hanno presentato i numeri di quella che da tempo definiscono come una vera e propria emergenza del diritto allo studio. A Venezia in mille attendono le borse di studio dello scorso anno, a cui si devono aggiungere 464 idonei non beneficiari dello Iuav e 900 cafoscarini che, si stima, resteranno scoperti nell'anno accademico 2023-2024. La situazione peggiora a Padova, dove quest'anno gli studenti che avrebbero diritto alla borsa di studio ma che non la riceveranno a causa della ristrettezza dei finanziamenti sono più di 2600.

La risposta dell'assessore all'istruzione

«Del tutto strumentale la polemica sulle borse di studio e ancora più priva di fondamento quella sulle residenze universitarie» è la risposta di Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione della Regione Veneto. «Il problema esiste perché le risorse sono limitate e c’è chi ha promesso più soldi per tutti - specifica Donazzan - ma come Regione abbiamo fatto e stiamo continuando a fare tutto il possibile» sottolinea l'assessore, contestata oggi da un gruppo di studenti davanti al Consiglio regionale durante la discussione del bilancio.

«Per quanto attiene le borse di studio ci sono risorse per pagare il 100 per cento degli aventi diritto anche per l’anno accademico 2022/2023 grazie alle risorse regionali messe a disposizione in autunno e alle risorse statali destinate al Veneto. Queste risorse - prosegue l'assessore - seguiranno l’iter dell’assegnazione alla Regione, dell’iscrizione nel bilancio regionale e dell’erogazione.

Coloro che hanno diritto alla borsa di studio quindi la riceveranno».

Infine, Donazzan precisa: «Il tema è noto a tutti, tranne a coloro che ne fanno una polemica strumentale. Ricordo che il problema è sorto quando il Governo Draghi, seguendo il Governo Conte, ha aumentato il valore della singola borsa di studio e ampliato la platea dei possibili beneficiari elevando l’Isee, dando così il diritto alla borsa di studio anche a chi aveva un reddito più alto. Ecco che le risorse sono diventate drammaticamente insufficienti».

Ultimo aggiornamento: 18:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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