MESTRE - Si è presentato al posto di un amico per sostenere l’esame finalizzato ad ottenere la patente di guida, ma è stato scoperto e denunciato per il reato di sostituzione di persona.
Protagonista dell’illecita “furbata” è un venticinquenne di nazionalità indiana che, ieri mattina, è stato chiamato a comparire di fronte alla sezione penale del Tribunale di Venezia: il processo, celebrato dalla giudice Francesca Zancan, alla Cittadella della giustizia di piazzale Roma, si è concluso con la sua condanna a dieci mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena.
L’episodio finito sotto accusa risale a poco più di due anni fa.
Il giovane, Khushkismat Singh, aveva già conseguito la patente in precedenza e si era prestato ad aiutare un connazionale, probabilmente in difficoltà con la lingua italiana a rispondere ai quiz previsti dalla Motorizzazione civile.
BOCCIATO E DENUNCIATO
La sostituzione di persona è però doppiamente fallita: il venticinquenne, infatti, è stato prima bocciato all’esame per poi essere scoperto come un impostore e, di conseguenza, denunciato alla Procura.
Nel capo d’imputazione, oltre al reato di sostituzione di persona, sono stati contestati a Khushkismat Singh anche il reato di falso materiale, nonché la violazione della legge sull’immigrazione (articolo 5, comma 8bis del decreto legislativo 286 del 1998) per aver fornito la sua fotografia per essere utilizzata sia nella carta d’identità, sia nel permesso di soggiorno rilasciati al suo amico. In questo modo, alla Motorizzazione civile il venticinquenne si era potuto presentare al posto del connazionale.
Nel corso del dibattimento,. celebrato con rito ordinario, la difesa dell’imputato si è battuta invano per contrastare le accuse formulate dalla procura.
Nella sentenza di condanna emessa ieri pomeriggio, la giudice Zancan ha disposto anche la confisca dei documenti contraffatti.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate nelle prossime settimane.
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