VENEZIA - «Aspetto la verità sulla morte di mio marito», Anna Ponti, veneziana, lo aveva detto nel 2020, parlando dell'uccisione del coniuge Giorgio Montanari, primario allora 51enne della clinica ostetrico-ginecologica del Policlinico di Modena. Anna Ponti, figlia del primo sindaco di Venezia, Giovanni, non si era mai arresa e aspettava, aveva aggiunto, che il caso fosse riaperto. Così è stato. A 42 anni da quel delitto senza ancora un colpevole le indagini sono state riaperte. Il primario, impegnato negli anni della prima applicazione della legge sull'aborto, venne ucciso a colpi di pistola, sette, la sera dell'8 gennaio 1981, poco dopo aver concluso una giornata di lavoro in ospedale. A riportare la notizia è il Resto del Carlino di Modena.
Il caso Montanari rappresenta uno dei principali cold-case della città emiliana, già oggetto di due archiviazioni (una nel 1991 e l'altra nel 2020 dopo la prima riapertura del 2017), la decisione della procura modenese di avviare un ulteriore filone, delegando la squadra mobile della polizia, deriverebbe dalla presenza di nuovi e ad ora non noti elementi, oltre alle tecnologie investigative a disposizione degli inquirenti.
Le nuove indagini vedrebbero anche già iscritte alcune persone nel registro, figure che gravitano nel mondo sanitario a quanto trapela, mentre alcuni medici sarebbero già stati ascoltati in qualità di persone informate dei fatti.