Addio Roberto, il decano degli ibernisti, stroncato dal virus dopo 3 mesi di battaglia

Giovedì 11 Giugno 2020 di Lorenzo Mayer
Addio Roberto, il decano degli ibernisti, stroncato dal virus dopo 3 mesi di battaglia
VENEZIA - L'ultimo tuffo in mare di Roberto Zanon, decano e volto storico degli ibernisti del Lido, morto a Padova per cause legate al coronavirus. Zanon era entrato all'ospedale civile dei santi Giovanni e Paolo per sottoporsi ad un intervento chirurgico programmato, in concomitanza con la fase iniziale del Covid. Sottoposto al tampone è risultato positivo e con lui anche la moglie che però, fortunatamente, è riuscita a guarire a riprendersi. Per Roberto Zanon, invece, quel 9 marzo è stato l'inizio della fine. Qualcosa è andato storto e il virus del Covid 19 si è infiltrato subdolo. Le sue condizioni si sono aggravate tanto che, nelle settimane successive, c'è stato prima il trasferimento all'ospedale di Dolo e poi in quello di Padova dove venerdì scorso, 5 giugno, a causa di alcune complicanze, è spirato.

È la moglie Susanna, anche lei protagonista del gruppo degli ibernisti, a raccontare gli ultimi tre mesi di calvario del marito Roberto. «Mio marito - racconta la consorte - era un uomo serio e buono, acuto e onesto, dedito alla famiglia con la passione dei funghi e del mare. Una persona dal carattere schivo, ma di grande cuore con gli amici. Un nonno amatissimo da me e dalla figlia. In questi mesi, durissimi avevamo la speranza che si riprendesse, purtroppo questa si affievoliva sempre più con il passere dei giorni. La situazione clinica non migliorava. Fino al drammatico epilogo».
Roberto Zanon aveva 74 anni e abitava al Lido in via Gallipoli. Nell'isola era molto conosciuto e lascia un vuoto profondo. Veneziano, nativo di San Silvestro, abitava al Lido però da circa quarant'anni, dal 1980. Era molto noto, però, anche in città e in centro storico, essendo stato vicedirettore della filiale del Banco di Napoli in campo San Gallo e poi a Mestre, fino alla meritata pensione.



Dal lontano 1985 frequentava il gruppo degli ibernisti del Lido. Erano i tempi dei numeri primi: quelli di Luciano Frusi, Augusto Pulliero, Giorgio Pecorai e pochi altri coraggiosi, tra i quali appunto Zanon, convinti degli effetti benefici di un tuffo nell'Adriatico, ogni giorno dell'anno, non solo d'estate. «Perdiamo un grande amico - è stato il commento commosso di Giovanni Arciprete, coordinatore del gruppo ibernisti del Lido - era una persona d'oro, molto sensibile che ci mancherà tantissimo. Ci stringiamo, con affetto e stima, alla sua famiglia».
Dopo la pensione Zanon era un assiduo frequentatore della spiaggia, un bagno in mare, poi la consueta partita a bocce con gli amici, sempre tra lo stabilimento balneare del Consorzio Alberghi e quello delle Quattro Fontane. Amava il mare, il sole e la spiaggia del Lido, ma anche la montagna. Prediligeva dedicarsi alla ricerca dei funghi, durante lunghe nei boschi. Mare e montagna. Fedele all'antica tradizione e storia della sua famiglia originaria dell'Alpago dove il cognome Zanon è di casa e tra i più diffusi. Oltre alla moglie Susanna, Roberto Zanon lascia la figlia Arianna e l'adorata nipote Isabella. Non sono ancora stati fissati i funerali.
 
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