Stra, scuole devastate dal maltempo: a rischio l'apertura degli edifici a settembre

Domenica 30 Luglio 2023 di Sara Zanferrari
Stra, scuole devastate dal maltempo: a rischio l'apertura degli edifici a settembre

STRA - «Sarà dura aprire l'anno scolastico: pressoché tutti gli edifici pubblici sono stati lesionati, ma le scuole più di tutti». Nessuna esclusa: elementari, medie, materne, nido, con il plesso del capoluogo che è stato devastato, racconta la sindaca Caterina Cacciavillani nel corso del tavolo di lavoro intercomunale che si è riunito venerdì a Dolo con la presenza dei sindaci della Riviera del Brenta, parlamentari, consiglieri regionali e l'europarlamentare veneziana Rosanna Conte per portare avanti unitariamente le necessità del territorio colpito gravemente dalla tempesta di mercoledì 19 luglio e dei giorni seguenti.

A Stra la situazione è molto pesante, in particolare per il patrimonio pubblico, forse il più colpito fra i paesi rivieraschi: asilo nido e sede della Croce rossa a Paluello, ex municipio, scuola, biblioteca, asilo parrocchiale e chiesa del capoluogo, infine a San Pietro l'asilo Magrini, scuole medie ed elementare, Centro civico, Distretto sanitario, palestrina, palazzetto dello sport, il municipio di villa Loredan, villa Isonzo, la chiesa e il patronato, per finire con la Casa di riposo, il compendio di via Nazionale, lo stadio, il tennis e la piscina. Praticamente non si è salvato niente, senza contare il parco macchine di Comune e associazioni sportive. Un bilancio molto pesante quello che snocciola Cacciavillani: «Alla scuola di Stra la guaina del tetto sembra una gruviera, l'acqua ha bagnato il sottotetto e servirà un intervento molto pesante. Intervento analogo servirà al nido di Paluello, dove si sono rotte le tegole, non c'è la guaina e il controsoffitto si è inzuppato di acqua, abbiamo dovuto fare ordinanza di chiusura. Le scuole media ed elementare di San Pietro hanno retto meglio, sono rotti i lucernari, come in tutti gli edifici, ma qui non piove dentro. Se la prima fase è stata mettere tutto in sicurezza, ora il problema è riuscire a quantificare i danni, con i periti del broker. Le prime stime sul patrimonio pubblico sono di almeno un milione e mezzo di danni, e bisogna dare le priorità. Agosto è già un mese difficile per trovare ditte aperte, manodopera, e adesso alla consueta difficoltà si aggiunge che i materiali vanno a ruba. Ma i ragazzi devono andare a scuola».


LAVORI IN CORSO
C'è stato tanto lavoro da parte dei vigili del fuoco e dei volontari della protezione civile intercomunale nelle prime ore per mettere in sicurezza le lastre di vetro che penzolavano dalle finestre dell'ex municipio (che insiste sulla piazza in pieno centro) e del centro civico e il distretto, che dovevano poter continuare con l'ordinaria amministrazione, problema per fortuna che non si è posto per le scuole al momento chiuse. I centri estivi a Stra si svolgono in biblioteca, dove il tetto ha retto e non piove all'interno.


LISTA INFINITA
Ma la lista dei danni è lunghissima: «La prima valutazione parla del 30% di lampioni rotti, ma probabilmente saranno il 50% - prosegue la sindaca - Tutte le calotte di plastica dei semafori sono partite, ma fra giovedì e venerdì le luci sono state ripristinate, anche se senza calotta. Alcune strade sono tutt'ora senza illuminazione, per danni più importanti alle centraline, specie a Paluello. Poi le strutture sportive: i fari del campo principale dello stadio, tutti nuovi, sono andati, qualche vetrata del palazzetto dello sport, la piscina è stata fatta evacuare per timore delle vetrate, la casetta del tennis ha tegole e vetri rotti ma il tendone è miracolosamente a posto». Anche la chiesa di Stra ha infiltrazioni dal tetto, dove non c'è la guaina, ma ci sono i fili elettrici ed è stata chiusa, le celebrazioni si fanno nel centro parrocchiale. La Casa di riposo ha circa 150mila euro di danni fra lampioni esterni, motori dei condizionatori, qualche vetro e tetto lesionato in alcuni punti, per fortuna dove si trovano i locali di servizio. «Ma la gente non si è persa d'animo, in questi giorni ho visto tanti sui tetti, sulle impalcature, un fermento di gente che si sta arrangiando, qualcuno sta già rifacendola guaina, ha i coppi pronti da mettere su. Abbiamo 3.500 famiglie circa, e sono state colpite praticamente tutte. Ovviamente non possiamo che fare stime approssimative, ma c'è fretta di avere numeri da portare sui tavoli per l'emergenza e per le persone di poter tornare prima possibile alla vita di prima».

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Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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