Alessandro, Margherita e il loro viaggio da sogno nella laguna veneta tra Lio Piccolo e Torcello

Il film (un mediometraggio) "La donna della barena" sarà presentato il 6 agosto in Arsenale a Venezia

Lunedì 31 Luglio 2023 di Marta Gasparon
Margherita Sonego

VENEZIA - «Esiste un luogo dove il mare si unisce al cielo. E dove il sole si tuffa al tramonto per poi riaffiorare all'alba». Inizia con queste parole il trailer de "La donna della barena", mediometraggio frutto del giusto mix tra cuore, professionalità e grande impegno, pronto ad accompagnare lo spettatore alla scoperta della laguna veneta e delle sue meraviglie. Un progetto "no budget" del giovane film-maker veneziano Alessandro Russo, che ha lavorato alla sceneggiatura insieme a Margherita Sonego, protagonista dell'intera narrazione girata a Lio Piccolo e a Torcello e la cui direzione fotografica è stata affidata ad Hanna Ammari e Giovanni Pinna.

Le immagini che appaiono sullo schermo la prima parte abbraccia il lato documentaristico più stretto hanno una forza comunicativa particolare e non potrebbe essere altrimenti, se considerato che l'obiettivo del regista classe 1995 è quello di promuovere un territorio, Lio Piccolo, trasmettendone tradizioni e peculiarità. Accanto a Sonego, Giuseppe "Suste" Rossi nei panni del nonno pescatore, attività che porta avanti per davvero, anche nella vita reale; e, ancora, Enzo Dino, attore e regista piemontese che qui interpreta un ecologo. Tutti personaggi di un mediometraggio che spinge alla riflessione, portando a distinguere l'effimero da ciò che non lo è. La vicenda narra di Anna, che vive una quotidianità fatta di social, followers da aggiornare costantemente, feste e compere sfrenate. Una realtà ben distante da quella a cui il nonno l'aveva educata sin da bambina, trasmettendole il valore del rimanere a contatto con la natura. E sarà proprio la sua morte improvvisa, durante una battuta di pesca, a destare la nipote dal torpore che ha annebbiato le vere priorità.

L'OBIETTIVO
«Con questo lavoro non si vuole puntare il dito contro le nuove tecnologie, ma invitare a calibrarne l'uso», spiega Russo, che racconta come il ritorno di Anna a Lio Piccolo, realtà che inizialmente denigra, rappresenti per lei una sorta di ripartenza. «Inizia a farsi chiamare sui social "La donna della barena" e ad utilizzare il cellulare per promuovere un territorio che la accoglie. Riprende in mano i mestieri del nonno e impara anche a vogare, invitando i followers a vivere appieno la vita». Il progetto ha preso il via verso la fine del 2021 e ha coinvolto anche gli studenti del master in Fine Arts in Filmmaking di Ca' Foscari Challenge School. «Tutto è partito da una scampagnata a Lio Piccolo, dove ho conosciuto tante persone che quel luogo lo abitano. riflette Russo In quell'occasione ho notato dei ragazzi in gita, costantemente con gli occhi sul cellulare, al che mi è venuta l'ispirazione». Numerosi i riconoscimenti internazionali già ottenuti, per un lavoro attualmente distribuito nei migliori festival, suscitando grande interesse. «Il 6 agosto ne verrà presentata un'anteprima al "Cinema barch-in" ed è stato selezionato per il "Caorle film festival". - conclude Russo - Ci teniamo a far conoscere questo progetto nella mia città e l'auspicio è che venga proiettato ad un evento collaterale della Mostra del Cinema. Sarebbe un sogno».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 10:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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