In sei giorni 5 morti e 475 positivi: c'è un contagiato ogni 10 tamponi

Giovedì 22 Ottobre 2020 di Nicola Munaro
Tamponi

VENEZIA - Cinque morti in un qualche modo legati al coronavirus dal 15 ottobre a ieri, in sei giorni.

Nello stesso arco di tempo altri 475 nuovi positivi e 24 ricoveri in più: numeri importanti sinonimo di una morsa che si stringe ancora di più e viene cristallizzata in maniera plastica dai dati assoluti del report delle 17 di ieri diffuso da Azienda Zero. A ieri pomeriggio infatti il Veneziano aveva messo insieme 5.981 casi dallo scoppio della pandemia con 1.936 attualmente positivi, 136 persone in ospedale - 11 delle quali in Terapia intensiva - e 349 decessi. Numeri esplosi in un solo giorno, figli però di una variazione sulle ventiquattr'ore drogata dagli errori dei giorni precedenti. 

La spiegazione di un delta simile rispetto al bollettino delle 17 di martedì è arrivata dalla stessa Regione: «L'importante incremento di casi è legato anche al flusso delle microbiologie da Venezia, risalente a giovedì 15 ottobre, che oggi (ieri, ndr) gli informatici hanno aggiornato a seguito delle modifiche al sistema introdotte nelle ultime due settimane». In pratica, ritardi di inserimento nel bollettino di dati già accumulati. 
I CASIContinua l'espansione del focolaio nelle ditte in appalto a Fincantieri con le positività al virus che hanno raggiunto 280 lavoratori, quasi tutti di origine bengalese. Mentre l'Antica scuola dei Battuti di Mestre, dov'era scoppiato un cluster a fine luglio, è in attesa dell'esito di 390 tamponi dopo il caso di una donna ospite della casa di riposo e trovata positiva al suo ingresso in ospedale, dov'era stata portata dopo una caduta in struttura. La positività dell'ospite - ora ricoverata - ha fatto scattare una serrata alle visite e ha dato il via ai nuovi tracciamenti alla ricerca di altri contagiati. 
Due invece i casi di positività riscontrati alla casa di riposo San Lorenzo di Venezia: il primo ospite è risultato positivo durante una visita in ospedale mentre il centinaio di tamponi hanno restituito un secondo caso: entrambi i pazienti sono in isolamento nella struttura.
Cambiano i numeri anche alla casa di riposo Fatebenefratelli, dove sono risultati positivi altri 2 operatori: in totrale 18 ospiti e 12 operatori.
L'ANALISI DELL'INCIDENZA

Ma la situazione di oggi è sovrapponibile alla primavera? La risposta arriva dall'analisi della variazione del numero dei tamponi positivi sul totale dei tamponi effettuati. In altre parole, quante persone sono risultate positive ogni 10 tamponi nelle varie fasi dell'epidemia. 
A marzo, con 12.865 tamponi effettuati, ogni 10 tamponi si scoprivano 3 persone positive, e quello fu il picco; ad aprile con i tamponi effettuati saliti a 29.114, ogni 10 tamponi i positivi erano scesi a 1,5; da maggio (con 30.402 test) quasi nessun nuovo positivo ogni 10 tamponi. Il trend era stato lo stesso a giugno (29.254 tamponi) e luglio (25.393 tamponi). La curva dell'incidenza dei nuovi positivi ha ripreso a salire in agosto quando i tamponi effettuati erano schizzati a 48.376 tra molecolari e rapidi. Erano i giorni dei rientri dalle vacanze, quelli nei quali la curva era in ripresa. 
Ad oggi l'incidenza è di 1 positivo ogni 10 tamponi: stesso numero sia a settembre (con 52.264 tamponi, mai così tanti) e ottobre, con 41.525 test effettuati fino all'altro ieri. In definitiva, rispetto alla primavera vengono trovati più positivi perché i tamponi sono aumentati in maniera esponenziale (da 12.865 di marzo ai 41.525 dei primi venti giorni di ottobre), ma l'incidenza percentuale è più bassa. «C'è stata spiega il direttore generale dell'Ulss 3, Giuseppe Dal Ben una salita ripida, una discesa lenta e un andamento pianeggiante. L'11 settembre l'incidenza è tornata a 0,05, che significa un positivo ogni venti tamponi. Poi abbiamo continuato a salire, e ora solo una persona, o al massimo una e mezza, risulta positiva. Oggi l'incidenza è tornata significativa, ed è paragonabile a quella dei mesi di marzo e aprile. In quei mesi però eravamo tutti chiusi in casa, le scuole erano chiuse, i locali anche, mentre oggi abbiamo ripreso da mesi a lavorare, ad andare a scuola, a viaggiare, a fare vita sociale. Come avveniva a marzo, si registrano oggi un tampone e mezzo positivo ogni dieci tamponi effettuati, ma oggi, rispetto a marzo, abbiamo moltiplicato per cento i contatti, e certamente non abbiamo moltiplicato per cento le attenzioni».
Nicola Munaro
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Ultimo aggiornamento: 19:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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