La moglie: «Ho sentito le sirene non pensavo fossero per il mio Cesare»

Domenica 29 Settembre 2019 di Diego Degan
La moglie: «Ho sentito le sirene non pensavo fossero per il mio Cesare»
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CAVARZERE - Cesare Ferro era uscito di casa da poco, quando la moglie ha sentito le sirene di ambulanze e pompieri, che correvano sull'argine dell'Adige, senza farci troppo caso. Solo quando è arrivata la polizia locale di Cavarzere a dirle che il marito era morto in un incidente stradale, a un chilometro da casa, Odinea Finotto ha capito che il suono di quelle sirene le avrebbe ricordato per sempre il marito. Erano le 8 di ieri mattina quando Cesare Ferro ha preso la sua Panda e, dall'angolo di campagna, in località Bebbe, in cui abitava, si è diretto verso Cavarzere o, forse, più in là. «Aveva delle bollette da pagare racconta la moglie o, forse, voleva fare anche un salto al mercato a Piove di Sacco. Ci andava spesso di sabato».
 
C'era la nebbia, un coltre che, appena un'ora dopo si sarebbe dissolta, ma l'uomo, 81 anni compiuti in agosto, era abituato a muoversi presto e ha imboccato la stretta arginale dell'Adige senza troppe preoccupazioni. Pochi minuti dopo si è scontrato frontalmente con un fuoristrada Freemont, condotto da un residente di San Gaetano, che viaggiava in direzione opposta. L'incidente è avvenuto dalla parte della carreggiata percorsa dal fuoristrada (non c'è linea di mezzeria su questa strada) e nell'urto la Panda è piombata nella piccola scarpata. Quando i sanitari del 118, provenienti da Adria, sono arrivati sul posto, per l'anziano non c'era più nulla da fare. Il fuoristrada, invece, era rimasto in carreggiata e il suo conducente ha riportato lievi ferite (è stato portato al pronto soccorso di Chioggia per controlli). Non è chiaro se Cesare Ferro abbia invaso la corsia opposta a causa della nebbia, che gli ostacolava la visibilità, e sia morto in seguito ai traumi riportati nello scontro, o se abbia avuto un malore che gli ha fatto perdere il controllo dell'auto. Ma, probabilmente non ci sarà risposta a questo interrogativo: il magistrato infatti ha già dato il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia. Niente autopsia, quindi, ma le macchine sono sotto sequestro e il magistrato potrebbe decidere per una perizia velo-cinematica. In questo senso, per ora, l'unico elemento riportato dalla polizia locale è che nessuna delle due vetture sembra viaggiasse a velocità elevata. Cesare Ferro, che lascia la moglie, cinque figli e molti nipoti, aveva sempre fatto l'agricoltore e l'allevatore. «Il lavoro e la caccia erano le sue passioni ricorda Giorgio Ferro, uno dei nipoti oltre vent'anni fa, avendo anche un piccolo allevamento di vacche, era stato anche presidente della Lattebusche. Poi il sistema delle quote latte lo ha penalizzato e ha dovuto chiudere la stalla». Aveva anche una grande passione per la caccia, abbandonata solo l'anno scorso, per non affaticare troppo il cuore. 
Diego Degan 

Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 15:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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