Si muove la produzione
ma resta fermo il lavoro

Mercoledì 11 Dicembre 2013 di Riccardo De Toma
Si muove la produzione ma resta fermo il lavoro
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UDINE - Toh, che sorpresa. Le imprese del Friuli Venezia Giulia incominciano a intravedere «segnali di luce». A dirlo il presidente regionale di Unioncamere Giovanni Da Pozzo, sulla base di un'indagine congiunturale, quella sui dati del terzo trimestre, che sembra finalmente lasciare intravedere un'inversione di tendenza nelle aspettative degli imprenditori. Questa, almeno, è l'interpretazione di Da Pozzo: «Era da tempo - dichiara - che non si vedevano dati così improntati alla fiducia».

Su la produzione. Il primo dato che emerge dalle risposte delle 1.374 imprese contattate da Questlab, la società di ricerca che cura l'indagine, è costrituito dalla crescita del fatturato nel manifatturiero, che segna un +2,6% tendenziale a livello generale e il +5,2% sull'estero. Un rimbalzo finalmente tangibile, sebbene non siano altrettano confortanti i dati sulla produzione, che cresce solo dello 0,6% e vede un livello di utilizzo impianti ancora al di sotto del 70%, molto lontano quindi dai livelli pre-crisi.

Giù il lavoro. Che il quadro resti difficile, oltre alla quantità di crisi industriali aperte in tutti i territori e soprattutto a Pordenone, dove è stata presentata stavolta l'indagine, lo dice anche l'andamento dell'occupazione. L'aumento del volume d'affari non porta infatti alcun effetto sul lavoro, che nel manifatturiero tiene (+0,4%), senza mostrare però sintomi di recupero. Va peggio negli altri settori. In particolare nel commercio, dove frena il calo delle vendite (-0,5%), ma non quello dell'occupazione, che fa segnare un -2,4% tendenziale, e ovviamente nell'edilizia, che si conferma il comparto più esposto alla crisi, con il -1,9% nel fatturato e il -4,6% negli addetti. Malissimo il turismo, dove la flessione degli occupati suopera addirittura il 7%

Le previsioni. Le aspettative sull'immediato futuro confermano la maggiore vitalità del manifatturiero rispetto al terziario. Nell'industria, infatti, cresce il numero degli imprenditori che prevedono un aumento del fatturato al termine del quarto trimestre. In particolare per le imprese esportatrici, tra le quali le previsioni di crescita, per la prima volta da tempo, bilanciano quelle negative. Anche negli altri settori gli ottimisti aumentano, ma i pessimisti restano in maggioranza.
Ultimo aggiornamento: 12:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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