Nuova ondata di arrivi: altri 90 profughi alle porte di Udine

Giovedì 20 Maggio 2021
La caserma Cavarzerani di Udine

UDINE Altra ondata di rintracci nel corso della notte tra Udine e il suo hinterland. Ben 90 i migranti individuati dall'una fino alla mattina da parte della Polizia di Stato dopo alcune segnalazioni giunte dalla zona di via Cotonificio, alle porte del capoluogo friulano, dall'area del parcheggio dello stadio e della tangenziale, da Feletto Umberto, in comune di Tavagnacco. Altre segnalazioni sono giunte pure da alcune guardie giurate. Si tratta perlopiù di maggiorenni, cittadini pakistani, che sono stati trovati infreddoliti, dopo le prime cure poi tutti sono stati avviati a triage e quarantena fiduciaria e trasferiti all'ex caserma Cavarzerani. Per l'identificazione e il rintraccio sono stati impegnati anche i Carabinieri di Udine.

Si tratta del quinto grande rintraccio dall'inizio del 2021 in Friuli, dopo quelli registrati nel mese di febbraio tra Gemona e Osoppo (un centinaio, con tre passeur poi arrestati grazie ad un blitz nel corso della notte), a marzo (una quarantina tra il Friuli collinare e l'hinterland udinese, a metà aprile (121 tra Osoppo, Colloredo e Martignacco) e a fine aprile (120 nei pressi del parco del Cormor).


BALCANI

Sommando anche gli stranieri individuati quasi quotidianamente, sempre tra Udine e i comuni confinanti, in cinque mesi sono oltre 600 gli stranieri arrivati in Friuli, tutti attraverso la rotta balcanica che sta facendo tornare a parlare di sé. Il fenomeno sta venendo monitorato dalle autorità competenti e l'argomento è stato affrontato negli ultimi giorni alla Commissione Sicurezza della Conferenza delle Regioni con particolare attenzione alla situazione in cui si trova il Friuli Venezia Giulia dove dall'inizio del 2021 fino al 10 maggio scorso si è registrato un flusso che supera del 20% il dato dello stesso periodo del 2020. I migranti arrivano principalmente da Afghanistan, Pakistan e Iran, ma anche da Tunisia, Algeria, Somalia, Marocco, India, Bangladesh e perfino Nepal.


GORIZIA

Ritrovata dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Udine la pala d'altare raffigurante la Visitazione di Maria, opera del pittore goriziano Francesco Caucig (1755-1828), considerato uno dei protagonisti del Neoclassicismo europeo, scomparsa durante la prima guerra mondiale. Il Regio Esercito aveva inviato il dipinto a Roma, nel 1916, insieme agli altri beni, per salvarlo dai bombardamenti. Dell'opera si erano perse le tracce, ma i militari hanno individuato la pala in una galleria di Roma, dopo una segnalazione giunta alla storica dell'arte della Fondazione Coronini, Cristina Bragaglia. L'opera, posta sotto sequestro, sarà restituita oggi al sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna alla presenza del direttore della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, Enrico Graziano e della Soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio del Fvg Simonetta Bonomi.

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