I partigiani della Osoppo: «L'Anpi sbaglia, l'Ucraina va aiutata con le armi»

Martedì 26 Aprile 2022 di Camilla De Mori
Spanghero (Anpi) e Volpetti (Apo)
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Parla di «diritto di difendere la propria libertà» e dice di ritenere «giusto che all'Ucraina vengano fornite armi se questo può portare più rapidamente a un negoziato», perché «la pace non è arrendersi ai prepotenti» e anche la lotta di Liberazione fu condotta da un popolo in armi». Così, con «un testo molto meditato», l'Associazione partigiani Osoppo Friuli (Apo) marca la differenza dall'Anpi, pur «senza cercare la polemica», come assicura il presidente Roberto Volpetti che ieri, a riprova di ciò, ha voluto abbracciare il suo omologo Dino Spanghero.

Tanto diretta era stata la presa di posizione dell'Anpi (ribadita a Udine da Antonella Lestani: «Sono due Resistenze diverse»), tanto netta è ora la scelta di campo dell'Apo Friuli. «Di fronte ad un'aggressione brutale come quella che la Russia sta compiendo non ci possono essere dubbi o distinguo: il popolo ucraino è la vittima. Quindi, deve essere aiutato a difendersi, senza ambiguità, nel mentre si deve fare ogni sforzo affinché le diplomazie trovino le strade per far tacere le armi». L'Apo mette i puntini sulle i: «Sentiamo da più parti affermare: La guerra è sempre ingiusta e quindi non dobbiamo fornire armi all'Ucraina. Se la guerra fosse sempre ingiusta perché allora parliamo di guerra di Liberazione? Esiste un diritto a difendersi». «La lotta del popolo ucraino ci sta mostrando il volto più profondo dell'Europa: l'amore alla Patria, alla terra, alla democrazia, alla famiglia ed il coraggio di combattere per questi valori e al tempo stesso ci indica che la vita non è solo progresso e comodità, ma anche sacrificio e lotta».


VOLPETTI
«Volevamo marcare la differenza dalla posizione dell'Anpi, ma non vogliamo fare polemica con l'Anpi. Certamente, come su tante altre questioni, su questo non siamo d'accordo», chiarisce Volpetti. L'Anpi dice che sono due Resistenze diverse. «Non capisco. Sono passati 80 anni. Ci sono delle diversità, ma la sostanza è che l'Ucraina è l'aggredito». E prosegue: «Pensiamo che su questo l'Anpi abbia sbagliato. La posizione antiamericana che filtra non ci vede concordi. L'ho detto a Spanghero: non sono passati mille anni da quando dicevate fuori l'Italia dalla Nato. Non potremo mai essere d'accordo con l'antiamericanismo che si è visto anche oggi (ieri ndr) in piazza. Giustamente la cerimonia è partita oggi (ieri ndr) dal cimitero britannico di Tavagnacco: quei militari sono morti per la nostra libertà. È indubbio che la Liberazione in Italia sia stata una guerra a cui hanno concorso in tantissimi: dagli eserciti alleati alla Resistenza civile». Volpetti rimarca il diritto alla difesa. Ora come allora. «Durante la Resistenza un sacerdote diceva: Ragazzi, andate su in montagna e fate il vostro dovere di patrioti. Ma non sparate mai per primi. L'arma, usatela per difendervi». L'Anpi Udine replica a distanza con le parole di Lestani: «La giornata di oggi ha chiuso ogni polemica. La risposta è stata data dalla piazza di oggi: è uscita una risposta unitaria, anche con la città».
«Purtroppo vedo ancora troppa ideologia, troppo estremismo che guarda a un estremismo di sinistra e che vuole dividere questa giornata», facendo «un torto a chi ha resistito e a chi ci ha consegnato un Paese democratico», ha detto il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, a margine della cerimonia alla Risiera. «Il 25 aprile non può essere ridotto a una lotta fra bandiere».
 

Ultimo aggiornamento: 12:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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