Un seme d'uva nell'asta degli occhiali: il modello prodotto nel Cadore al "sapore" di Friulano doc

Lunedì 16 Gennaio 2023 di Daniela De Donà
Un seme d'uva nell'asta degli occhiali: il modello prodotto nel Cadore al "sapore" di Friulano doc

UDINE - Il Cadore prende sottobraccio il Friuli. Lo fa attraverso l'uva. Niente a che vedere con l'enogastronomia. Qui il legame lo fa un occhiale. Un seme preso dagli acini di quello che diviene vino Friulano - ex Tocai è dentro l'asta di occhiali prodotti a Lozzo di Cadore. Chiamato in causa, in particolare, è San Giorgio di Nogaro. Era il 2001, infatti, quando Gianni Borca e la moglie Roberta Laguna decidono di aprire una sede in Friuli Venezia Giulia. Scelgono proprio il paese che si trova lungo la romana via Annia. I Borca avevano già dal 1956 ed hanno tuttora - un negozio a Lozzo. «Ma eravamo tentati da una sfida, quella di allargarci in un territorio che ha una storia per molti versi intrecciata con il Cadore. In una vicinanza che sentiamo, perché siamo entrambi genti laboriose, dotate di forza di carattere», sono parole di Roberta Laguna, che nell'azienda si occupa della parte creativa. Il legame con il Friuli, quindi, va al di là del mero commercio. Ora si aggiunge un tassello con un'unione che ha il sapore della cultura, mettendo insieme due preziose e tradizionali specialità: i chicchi d'uva e l'occhialeria.

Per completare l'iniziativa Il Cadore incontra il Friuli occorreva un contatto con chi di vigneti si occupa: ecco che, già dalla primavera 2021, Roberta Laguna aveva instaurato una amichevole collaborazione con l'azienda agricola Roberto Picech di Cormons: «Ci hanno fornito loro il grappolo che ci serviva».


L'OCCHIALE
Nella collezione 2023 in vetrina già a Natale 2022 parte, quindi, la proposta di una montatura particolare. Un seme di Friulano Doc è inserito in un'asta. Nell'altra, in analoga micro nicchia, vi è un frammento di roccia delle Tre Cime di Lavaredo. Il gioco, a livello di emozione, è fatto. Va sottolineato che nel 2019, in occasione del decennale di entrata delle Dolomiti nel Patrimonio Unesco, Roberta Laguna aveva lanciato l'occhiale delle Dolomiti andando a caricare e portandosi in ditta - con tutti i permessi necessari! - un pezzo di roccia delle Tre Cime di Lavaredo, inserendone una piccola scheggia nell'asta.


LA PERLA ROSETTA
Nel 2021 altra novità legata alla storia. Ricorreva un importante l'anniversario: i 1600 anni trascorsi, secondo la tradizione, da quando venne fondata Venezia. E, si sa, il Cadore ha un legame straordinario con la laguna dove, attraverso la fluitazione lungo il fiume Piave, arrivavano i tronchi che servivano per fondazioni e navi. Nacque la linea l occhiale delle Dolomiti incontra Venezia, con l'inserimento, nella solita nicchia dell'asta, di una sezione di perla rosetta veneziana (una specie di murrina, ndr).


I TITOLARI
Chissà cosa bollirà in pentola nei prossimi anni, quali idee usciranno dando vita a collezioni collegate ad eventi e territori: sta di fatto che Borca occhiali, azienda di stampo familiare formata dai titolari Gianni Borca, la moglie Roberta Laguna, i figli Davide e Nicola più uno staff fidato e di lungo corso - ha una storia che parte negli anni Cinquanta con la produzione di occhiali in celluloide e in metallo, con la sede centrale a Lozzo. «Andiamo oltre le proposte di mercato, con marchi noti: per distinguerci ogni anno creiamo una linea in edizione limitata, destinata a chi vuole assecondare il desiderio di avere un look speciale», conclude Laguna.
 

Ultimo aggiornamento: 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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