Viticoltura eroica e vigneti storici: firmato il decreto per la valorizzazione

Venerdì 3 Luglio 2020
Viticoltura eroica: finalmente la fatica è stata riconosciuta con apposite risorse
VALDOBBIADENE - La viticoltura eroica sarà sostenuta da interventi ministeriali e specifiche risorse: da ieri, giovedì 2 luglio, un decreto valorizzerà la produzione in zone aspre e collinari e nei vitigni storici. La notizia, data dalla ministra Teresa Bellanova che ha studiato e approvato la misura di concerto con i ministri Costa e Franceschini è accolta con entusiasmo sulle colline del prosecco di Conegliano Valdobbiadene e dei Colli Asolani. «Una notizia che fa ben sperare - è il commento del mondo enologico di collina - attendiamo di capire quali potranno essere le ricadute concrete sul nostro lavoro». 

IL PROVVEDIMENTO
Via libera al decreto dedicato alla salvaguardia dei vigneti eroici (quelli situati in aree svantaggiate) e storici (antecedenti al 1960), un patrimonio produttivo ed ambientale da valorizzare e sostenere. E un patrimonio che di fatto disegna il dna delle colline della fascia alta della Docg del Conegliano Valdobbiadene e dei colli asolani ponendo un importante primo passo per il riconoscimento della differenza anche da parte del consumatore. «Da oggi finalmente possiamo contare su una legge che individua, sostiene e valorizza queste particolari e delicate categorie di vigneto - ha affermato la ministra Bellanova - Questi cultori del nostro patrimonio ambientale, questi produttori potranno contare anche su specifiche risorse e mettere in  campo interventi finalizzati alla valorizzazione e promozione delle produzioni da viticoltura eroica o storica anche attraverso l'utilizzo di un marchio nazionale, che definiremo con un successivo provvedimento».

LE REAZIONI
Innocente Nardi, presidente della Docg, ritiene che questo decreto sia strategico per iniziare a differenziare la viticoltura collinare spinta. «Di fatto con questa misura si istituisce un elenco di vitigni storici ed eroici ma allo stesso tempo si prevedono opportunità di carattere economico per conservare e dare valore a questi territori attraverso, ad esempio, sostegno ad interventi contro il dissesto idrogeologico». Nel concreto, poco cambierà nell'area Unesco, che già gode di norme stringenti legate alla tutela del paesaggio. «Tuttavia, benché non ci sia a oggi uno stanziamento, è importante il principio. Il dato oggettivo - prosegue - è che il Conegliano Valdobbiadene entra appieno in questa legge per tre motivi: perché è patrimonio Unesco, perché per una buona parte l'area ha una pendenza superiore al 30% e perché soprattutto nella core zone da Valdobbiadene a Vittorio Veneto le superfici sono state piantate prima del 1960 e sono iscritte dal 2016 nel registro nazionale dei paesaggi rurali d'interesse storico».

Secondo Enrico Bortolomiol, Gran Maestro della Confraternita di Valdobbiadene il decreto «deve diventare un valore aggiunto per far sì che la materia prima sia davvero valorizzata. Non solo per il costo oggettivo, ma perché l'agricoltore che lavora in vigna in pendenza dalla mattina alla sera mantiene pulito un habitat fondamentale per un sistema». Quindi il fatto che per la prima volta un decreto specifico si occupi di viticoltura eroica significa che «i tempi sono maturi per riconoscere l'espressione della capacità dell'uomo di dare un futuro sostenibile a chi opera in contesti geografici difficili, anche per la conservazione dell'ambiente preservandolo dall'abbandono. Ora è importante che arrivino anche incentivi economici a questo tipo di lavoro».
Infine Ugo Zamperoni, Presidente dell'Asolo Prosecco Docg, ritiene che il decreto rappresenti un gesto incoraggiante benché, al momento, astratto. «I segnali positivi dalla politica sono tutti benvenuti. Ora attendiamo però le norme attuative. Plaudiamo però al principio che si debba valorizzare le zone storiche all'origine del successo di un prodotto, ma geograficamente svantaggiate».
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