Rincari, maxi bollette e mutui: quest'anno le famiglie dovranno sborsare 3mila euro in più

Venerdì 10 Febbraio 2023 di Mauro Favaro
Rincari, maxi bollette e mutui: quest'anno le famiglie dovranno sborsare 3mila euro in più

TREVISO - Il carovita si fa sempre più stringente. Tra l'aumento generale dei prezzi, le maxi bollette e lo scatto in avanti dei tassi dei mutui, quest'anno le famiglie trevigiane si ritroveranno a dover sborsare in media 3mila euro in più. La stima è stata fatta dall'osservatorio di Federconsumatori. «Un'ulteriore tassa, di fatto, che va a incidere soprattutto sulle famiglie a basso reddito», sottolinea Claudia De Marco, presidente della Federconsumatori di Treviso. Non un fulmine a ciel sereno. L'inflazione si è fatta sentire in modo pesante già nei mesi scorsi. Nel 2022 la Federconsumatori provinciale ha ricevuto oltre 4.400 richieste d'aiuto da tutta la Marca che sommate alle "denunce" allo sportello arrivano a quota 5mila.

In particolare da cittadini alle prese con maxi bollette e con i rialzi dei tassi variabili dei mutui per la casa.


NELLA TEMPESTA
«C'è stato un picco di richieste sulla questione energia. E continuiamo a riceverne. Il punto è che spesso non si può procedere con reclami: soprattutto nel mercato tutelato, nella maggior parte dei casi le fatture sono formalmente corrette allarga le braccia De Marco l'alto aspetto riguarda i mutui. Il rialzo dei tassi ha portato a nuovi aumenti. E le famiglie che già bilanciavano a fatica bollette e rate sono più che mai in difficoltà. Ci possono essere sospensioni, surroghe e così via. A volte, però, non sono azioni risolutive. E' un ulteriore elemento di disagio e preoccupazione. Che tra l'altro si somma al nodo della mancanza di affitti accessibili. Una tempesta perfetta: si rischia davvero di non vedere una via d'uscita». Non c'è praticamente un solo settore che non sia toccato dagli aumenti. Dai supermercati ai distributori. Dalle case di riposo al consorzio di bonifica. Fino alle visite mediche in regime privato. Ci si difende in primis tagliando la spesa. Molti cittadini, come confermato dall'osservatorio nazionale di Federconsumatori, hanno ridotto sia carne e pesce (-16,8%) che frutta e verdura (-13%). «E quasi il 50% acquista prodotti prossimi alla scadenza, cercando offerte e sconti», aggiunge De Marco. Si compra ciò che costa meno. L'Usl della Marca ha già lanciato un allarme: le famiglie in difficoltà faticano a mangiare in modo sano, con tutto ciò che ne consegue sul piano della salute. «Una famiglia su tre oggi arriva con difficoltà alla fine del mese», avverte l'ultimo studio del servizio Epidemiologia.


GLI AUMENTI
Sul fronte carburante, poi, nel trevigiano il gasolio e la benzina sono tornati a sfiorare rispettivamente picchi da 2,470 e 2,380 al litro. E Mom ha appena chiesto di poter ritoccare i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti all'autobus e alla corriera. L'ente di governo guidato dalla Provincia, cui spetta l'ultima parola, per ora ha sospeso la proposta in attesa di ulteriori valutazioni. A quanto pare, però, è solo questione di tempo. Anche il consorzio di bonifica Piave è costretto a correre ai ripari con una "maggiorazione" per l'aumento del costo dell'energia: oltre 12.300 bollette straordinarie stanno per essere recapitate agli utenti. Si va da 20 a più di 120 euro. Sono già in vigore, invece, gli aumenti delle rette decisi dalle case di riposo della Marca Qui il rincaro medio è di 3 euro al giorno. Con picchi di 5 euro al giorno, per un totale di 150 euro in più al mese. Un gruppo di familiari degli anziani dell'Israa di Treviso ha lanciato una petizione per chiedere a governo, Regione e conferenza dei sindaci dell'Usl di prevedere dei contributi pubblici per contenere i rincari. Si vedrà. Parallelamente sono aumentate anche le tariffe per buona parte delle visite specialistiche in libera professione negli ospedali. I rincari vanno dai 10 ai 40 euro a prestazione. Significa che i pazienti che scelgono la corsia privata, in particolare per ridurre i tempi di attesa, devono sborsare in media quasi 25 euro in più rispetto alla fine dell'anno scorso. «Gli indicatori evidenziano che già da un anno il ricorso alle cure mediche è in calo. A fronte delle liste d'attesa, fino a poco tempo fa qualcuno poteva pensare di rivolgersi al privato. Adesso è ancora più difficile conclude De Marco i numeri riguardanti la povertà sono sempre preoccupanti. E ciò che preoccupa ancor di più è che oggi si ritrovano al limite anche persone che hanno un lavoro».

Ultimo aggiornamento: 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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