«Macché Mussolini, quella frase
è nata qui»: l'assessore invita Trump

Martedì 1 Marzo 2016
Donald Trump e la frase nel sacrario
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SAN BIAGIO - Si possono immaginare Donald Trump e Mirco Lorenzon seduti allo stesso tavolo in qualche taverna della Marca a divorare nutria in umido? Meglio provarci, perché potrebbe accadere davvero. L'assessore provinciale alla caccia ha infatti deciso di invitare a Treviso il miliardario americano in corsa nelle primarie dei repubblicani per strappare la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. L'idea è nata dalla frase che domenica Trump ha rilanciato su Twitter: «Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora».

È scoppiato un polverone di dimensioni planetarie. Perché Trump ha fatto propria una frase pronunciata da Benito Mussolini. Tanto che l'account che l'ha caricata su Twitter, traducendola in inglese, si chiama "ilduce2016" e come foto di profilo ha la faccia dello stesso Mussolini con i capelli del magnate americano. Per Lorenzon, però, la polemica non può cancellare le origini di quella frase che si trovano nella Marca al tempo della Prima Guerra Mondiale. A Fagarè della Battaglia, per la precisione.

La frase conservata


«Grande Trump - spiega l'assessore provinciale - ha fatto conoscere a tutto il mondo una celebre e storica frase scritta da un nostro valoroso soldato sul muro di una casa a Fagarè durante la battaglia del Solstizio nel giugno del 1918».

Muro che poi è stato trasportato nel sacrario militare di Fagarè, dove riposano le spoglie di oltre 10mila caduti. 

Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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