Elezioni provinciali. Marcon candidato unico: il presidente uscente senza rivali

Sabato 27 Novembre 2021 di Paolo Calia
Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso

TREVISO - Un solo candidato presidente, quattro liste: due a suo sostegno e due “avversarie” interessate però solo a portare i propri rappresentanti in consiglio. Questo il panorama delle prossime elezioni provinciali. Tra oggi e domani a mezzogiorno candidature e liste andranno depositate al Sant’Artemio, da lunedì prenderà il via una campagna elettorale del tutto anomala.

DA SOLO

In lizza per succedere a se stesso ci sarà il solo Stefano Marcon, presidente uscente. A sostenerlo una lista “Marcon presidente” formata da Lega e Fratelli d’Italia e una formazione civica composta da sindaci e amministratori di centrodestra. Contro di lui, nessuno. Il centrosinistra dopo aver provato inutilmente a convincere Fabio Chies, neo sindaco di Conegliano, a scendere in campo riproponendo la strana alleanza che tanto successo ha ottenuto alle elezioni comunali, si è trovato senza valide alternative.

Il Pd però ha preparato ugualmente la propria lista (“Amministratori di Marca”) con l’obiettivo di portare più candidati possibili in consiglio provinciale. Stessa cosa proverà a fare Chies, che non si candiderà alla carica di presidente ma sta allestendo una compagine formata essenzialmente da tesserati o simpatizzanti di Forza Italia puntando al consiglio. Del resto la legge elettorale per le Province, competizione di secondo livello riservata solo agli amministratori comunali, consente di presentare una lista senza collegarla a un candidato.

LA SFIDA

Data quindi per sicura l’elezione di Marton, resta tutta da giocare la partita per la composizione del consiglio provinciale. Sono sedici i posti a disposizione. La coalizione a sostegno del presidente uscente punta a portare a casa almeno 9 seggi in modo da avere la maggioranza assoluta. La squadra di Chies ambisce invece a fare da ago della bilancia con 2-3 consiglieri fondamentali per tenere sotto scacco la futura amministrazione. Mentre il Pd vuole costruire un opposizione in grado però di pesare nelle scelte importanti.

L’ANALISI

Giovanni Zorzi, segretario provinciale dei Dem, ha lavorato per giorni all’ipotesi Chies, fondamentale per costruire una coalizione ampia e capace di coinvolgere anche quei comuni di centrodestra poco soddisfatti dell’operato di Marcon. «In questo provincia - osserva però Zorzi - negli ultimi giorni, è successo qualcosa di strano, di miracoloso. Sono all’improvviso spariti tutti quei mal di pancia di varie estrazione politica, dal centrodestra ai civici, nei confronti dell’amministrazione Marcon. Sono spariti tutti, proprio quando era ormai pronto un progetto che avrebbe veramente potuto esprimere una novità importante per la nostra Provincia. Adesso non ci sono più le condizioni. Evidentemente, ultimamente, ci deve essere stata una massiccia distribuzione di Buscopan..». Il Pd però sarà comunque della partita: «Non abbiamo ancora perso la speranza di presentare un nostro candidato presidente, abbiamo tempo fino a mezzogiorno di domenica (domani ndr). Ma è chiaro che più passano le ore, meno possibilità ci sono. Però presenteremo una nostra lista, rappresentativa di tutte le aree della Marca». 

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