Mamma turca, papà trevigiano, sfida in famiglia: il piccolo Giovanni tifa un tempo per squadra

Sabato 12 Giugno 2021 di Elena Filini
La famiglia Sumer Grigio

TREVISO - “Prosecco o lokum?”. Benvenuti a casa Sumer Grigio.

Se scegliere cosa degustare è già un problema, immaginarsi per quale squadra tifare. La luce invade il canapè orientale. Zeynep, 41 anni, indossa i colori della bandiera: il rosso e il bianco. «Siamo un team forte, abbiamo le nostre chance da giocare». Ma sull’altro divano il marito Simone, 50 anni, ha lo sguardo fisso verso il televisore. «Eh no, la Turchia è una squadra interessante. Ma con l’Italia non c’è partita». In mezzo Giovanni Murat, 10 anni. Con il blu celeste indosso e in mano la bandiera turca (per far piacere a mamma). «Forza Italia». Niente politica però. La famiglia Grigio è divisa solo sul tifo. Borgo Cavour, una bella casa al secondo piano. Qui da 13 anni vivono Zeynep e Simone. «Io sono venuta in Italia per un master in economia -racconta Zeynep- e durante uno stage a Costa Crociere a Genova ho conosciuto Simone». E’ scoccata la scintilla e dieci anni fa in Liguria è nato Giovanni. «Io ho sempre voluto avvicinarmi a casa -confida Simone- sono nato a Mareno di Piave e desideravo tornare a Treviso. Ora lavoro sempre per la stessa azienda ma sul territorio».


IL TIFO
Mentre la coppia apre le pagine del diario di vita, in onda ci sono gli Europei di calcio. «E’ sempre un dramma - sorridono- perchè in cuor nostro tifiamo per entrambe. Ma alla fine vince il Dna». Zeynep è in contatto diretto con Istanbul. «In Turchia il calcio è uno sport sentitissimo, esattamente come in Italia, in Spagna e in Sudamerica. Mio padre è un grande appassionato. E la mia famiglia è tutta davanti alla tivù». Gli inni, il folklore, i tifosi sugli spalti dell’Olimpico. Poi il fischio fatidico. «Andiamo d’accordo, ci siamo integrati nelle rispettive culture anche se Simone non parla il Turco -continua Zeynep- ma quando ci sono gli eventi sportivi, l’amor di patria ha il sopravvento». La famiglia si era già trovata divisa. «E’ stato durante la partita di volley del’Imoco contro la squadra turca - aggiunge Simone- ma lì le pantere sono state formidabili».


IL FIGLIO
Giovanni in teoria avrebbe promesso di tifare un tempo per una squadra e un tempo per l’altra. «Sono soddisfatta perchè nostro figlio è bilingue. Noi trascorriamo due mesi in estate tra Istanbul e Bodrum ogni anno». Tra gli spalti spunta pure Bebe Vio con un gruppo di tifosi. «Della Turchia mi piace soprattutto Hakan Calhanoglu -conferma Giovanni- che gioca col Milan». La squadra vanta un’ottima difesa: durante gli europei ha superato l’Olanda piazzandosi dopo la Francia. Insomma il risultato è tutt’altro che scontato. «Ovviamente si ride, il calcio per noi non è così divisivo. Anzi, devo dire che la sintesi Treviso Istanbul mi consente di prendere il meglio dalle due culture e dalle rispettive città. Treviso città bellissima e a misura, Istanbul viva e vitale 24h, una città che non dorme mai».
 

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