Ca' del Galletto, a piedi 9 dipendenti: «Pronti ad impugnare i licenziamenti»

Martedì 7 Luglio 2020 di Elena Filini
Ca' del Galletto, a piedi 9 dipendenti: «Pronti ad impugnare i licenziamenti»

TREVISO Chiusura di Ca' del Galletto: il sindacato impugna  i licenziamenti e chiede aiuto al sindaco. «Le mie porte sono aperte» risponde Mario Conte. Non si è risolta con una mediazione la trattativa tra la Cgil e la famiglia Zanella, proprietaria di Ca' del Galletto. «Non avendo trovato spazio di confronto con la proprietà per l'apertura degli ammortizzatori sociali e un'eventuale possibilità di vendita, ma neppure il posticipo della cessazione dell'attività, una volta formalizzati impugneremo i licenziamenti dei 9 dipendenti». Ad affermarlo è Alberto Irone, segretario generale Filcams Cgil di Treviso, che in queste ore ha nuovamente cercato una strada per scongiurare la chiusura definitiva dello storico albergo trevigiano Ca' del Galletto. Un percorso che ha interessato anche il sindaco di Treviso Mario Conte in contatto con il sindacato. «Con la moratoria dei licenziamenti prevista dal decreto Cura Italia e in attesa di quelle misure di sostegno al settore turismo che il Governo dovrebbe adottare a breve -dice il segretario generale della Filcams Cgil- chiudere ora è un errore la cui conseguenza è la perdita dei posti di lavoro e di una struttura ricettiva, nonché congressuale, per la città di Treviso».

 

Effetto Covid, chiude l'hotel Ca' del Galletto: doccia gelata per nove lavoratori

TREVISO "Sono sfiduciato.

Siamo in troppi". Così Claudio Zanella avrebbe confidato la sua stanchezza ad alcuni colleghi albergatori meno di una ventina di giorni fa. Ma la decisione di chiudere Ca' del Galletto, uno degli hotel simbolo dell'ospitalità trevigiana, è arrivata solo ieri. Comunicata ai dipendenti da un consulente del lavoro.



IL FRAINTENDIMENTO
Nei giorni scorsi alcune affermazioni del sindaco di Treviso avevano creato un equivoco di fondo, amareggiando i lavoratori: «Apprezziamo l'interessamento espresso dal sindaco in merito alla vicenda di Ca' del Galletto -aggiunge Alberto Irone- sebbene sia difficile comprendere le affermazioni su un bilancio positivo tra aperture e chiusure di attività in città. Se nel territorio il comune registra questa vivacità è bene allora trovare un accordo, insieme alle associazioni di categoria, per fare in modo di traghettare i lavoratori dalle realtà in chiusura a quelle in apertura, mantenendo l'occupazione e il reddito delle famiglie».

LA RIFLESSIONE
Il sindaco però invita sindacati e lavoratori a fare una riflessione. «Ho il massimo rispetto per ogni contratto di lavoro -conferma Conte- ma ho l'obbligo di dire che se da un lato fanno notizia gli ambienti che chiudono, in contemporanea ho anche inaugurato 10 nuove attività. Treviso quindi non è una città al tramonto, ma resta una piazza attrattiva». Allo stesso tempo Conte si dice dispiaciuto di non aver potuto condividere con la famiglia Zanella le criticità che hanno portato alla decisione di chiudere. «Il rammarico che ho è che le situazioni di difficoltà se affrontate insieme magari sono meno pesanti e aiutano a trovare soluzioni condivise. Invece siamo stati tutti messi di fronte a una doccia ghiacciata. Io per primo sono stato preso in contropiede E oggi è davvero arduo metterci a rincorrere altre situazioni». Il sindaco si dice consapevole che il momento sia difficile, ma ritiene che il Comune debba essere anche il luogo per chiedere sostegno. «Noi non siamo qui solo per firmare permessi ma anche per accompagnare verso altre situazioni. I titolari sono persone che stimo, forse avremo potuto fare la nostra parte anche nei confronti dei dipendenti». Conte a questo proposito invita le sigle sindacali di non fraintendere le sue parole. «Quando perdiamo posti di lavoro nessuno si rallegra. E ai lavoratori dico: i miei uffici sono aperti a tutti. Vi aspetto».

STORIA QUARANTENNALE
Aperto dal 1976, punto di riferimento dell'ospitalità trevigiana, Ca' del Galletto aveva saputo conservare la caratteristica conduzione famigliare degli hotel trevigiani. 58 camere, piscina, campi da tennis, palestra e spa, e un centro congressi capace di contenere meeting fino a 300 persone. Ma oggi, come altre strutture, anche Ca' del Galletto ha dovuto soccombere definitivamente al colpo di grazia sferrato dalla pandemia. E lunedì scorso, la notizia del licenziamento del personale e della definitiva chiusura è rimbalzata sulle prime pagine dei quotidiani.

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