In carcere il terrore dei ragazzini: il 23enne inseguiva, minacciava e rapinava le sue vittime

Giovedì 11 Febbraio 2021 di Giuliano Pavan
Bulli in azione
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CASTELLO DI GODEGO - Era il terrore dei ragazzini. Li seguiva, li minacciava e li derubava dei pochi spiccioli che avevano in tasca. Non agiva solo, ma la giustizia, almeno per il momento, ha presentato il conto soltanto a lui. I carabinieri di Castelfranco Veneto hanno infatti notificato a Walter Paradiso, 23enne di Castello di Godego, un'ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Treviso: il giovane è stato prelevato dalla sua abitazione e condotto nella casa circondariale di Santa Bona per scontare due anni e due mesi di reclusione. Ovvero il residuo della pena a cui era stato condannato dopo l'ultimo episodio di violenza, avvenuto il 30 dicembre del 2019. 
I FATTI

Il 23enne era stato arrestato e messo ai domiciliari dopo aver rapinato tre ragazzini di 13 e 14 anni in via Paolo Piazza, a due passi dalle scuole medie che le tre piccole vittime frequentavano all'epoca. Paradiso, assieme a un 25enne straniero residente a Loria, aveva notato il gruppetto e deciso di mettere in atto il suo piano. Mandando avanti Joshua, com'era soprannominato il suo complice, il 23enne aveva iniziato a infastidire i ragazzini. «Siamo della mafia, non abbiamo paura di voi» aveva esordito. E a suon di schiaffi si era fatto consegnare i 18 euro che i ragazzini avevano nelle tasche.
IL BLITZ

L'azione dei due non era però passata inosservata. Alcuni passanti, assistendo alla scena, avevano subito avvertito le forze dell'ordine della rapina in corso. Una gazzella si è precipitata in via Paolo Piazza e i due rapinatori, convinti di essere intoccabili, non si erano nemmeno allontanati dal luogo del delitto. Una volta rintracciati, avevano continuato a minacciare anche i militari, ribellandosi all'arresto. Una condotta che è costata a entrambi una denuncia per rapina, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. In quell'occasione avevano schivato il carcere: il pm di turno aveva infatti disposto per entrambi gli arresti domiciliari. Ottenuto un rinvio del processo per direttissima, e di lì a breve anche la libertà, Paradiso era stato in seguito condannato a due anni e due mesi di reclusione. Sentenza che nel frattempo è passata in giudicato facendo aprire, stavolta sì, le porte del carcere per il 23enne. 
Giuliano Pavan
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