Appiani, la grande fuga: via polizia e finanza, le torri sono in vendita

Domenica 15 Gennaio 2023 di Paolo Calia
L'Appiani

TREVISO - A Ca' Sugana, nelle riunioni di maggioranza, l'argomento Appiani è venuto fuori più volte. I consiglieri comunali del centrodestra non hanno mai nascosto la preoccupazione per il destino di un complesso di sicuro ammirato ma mai troppo amato. E negli ultimi anni, quando si sono intensificate le voci (poi tutte confermate) di traslochi imminenti di Guardia di Finanza e Questura, che si aggiungevano al braccio di ferro tra Fondazione Cassamarca e Camera di Commercio per la questione della torre C, il timore di dove fronteggiare un altro buco nero ha moltiplicato le tensioni.

La situazione adesso ricca di luci e ombre: da una parte la realtà immobiliare dell'Appiani, la migliore con appartamenti tutti venduti anche se non tutti abitati e poi gli spazi per uffici, anche questi tutti assegnati con alcune grosse novità in arrivo come l'apertura di una sede della montebellunese Yarix, leader nel settore informatico e nei sistemi anti hackeraggio. Dall'altra c'è invece la situazione delle torri e degli spazi sulla carta destinati agli enti pubblici, il fiore all'occhiello del complesso che avrebbe dovuto accogliere tutte le istituzioni cittadine. Ma non è andata così.

GLI INTERROGATIVI
Sono essenzialmente tre i dubbi che creano non poche apprensioni soprattutto a Ca' Sugana: il destino della torre C inizialmente destinata alla Camera di Commercio e ora vuota, quello della torre data a Guardia e Intendenza di Finanza e quella che ospita la questura. La prima è vuota e già messa in vendita. A Ca' Spineda, sede di Fondazione Cassamarca, sono già arrivati alcuni sondaggi. Si parla di grandi aziende e multinazionali interessate ad avere un sede di prestigio nella Marca. Prima di procedere è necessario però che il Comune cambi la destinazione urbanistica, attualmente finalizzata all'uso pubblico. E in Comune sta maturando l'idea di provare a convincere il presidente di Fondazione Luigi Garofalo a prendere in considerazione l'idea di utilizzare la torre come una sede universitaria ascoltando le proposte arrivate da alcuni atenei interessati a mettere piede in città. Le torri attualmente occupate da Guardia di Finanza e Questura attualmente non hanno altre destinazioni. Il presidente Garofalo, sull'argomento, è sempre stato molto chiaro: ci sono dei contratti di locazioni in essere, validi ancora per alcuni anni, e che nessuno ha mai messo ufficialmente in discussione. Nemmeno il Demanio che, evidentemente, si farà vivo quando avrà pronte le sedi di proprietà alternative.

IL FUTURO
Ma anche quando i ministero comunicheranno ufficialmente la decisione di trasferire i propri enti da un'altra parte, a Fondazione non faranno una piega. La linea della presidenza Garofalo è molto chiara: l'attività immobiliare non rientra più nelle sfere d'interesse di Ca' Spineda. Tutto il patrimonio immobiliare non funzionale agli scopi statutari verrà ceduto. L'era De Poli, da questo punto di vista, è definitivamente stata chiusa. L'Appiani, insomma, è comunque destinato a essere ceduto: nella sua interezza oppure a pezzi. Contrariamente al passato, Fondazione non ha più l'acqua alla gola. Il bilancio è tornato in largo attivo, il maxi debito da poco meno di duecento milioni con Unicredit ormai chiuso. Non avendo la necessità di vendere per ripianare i conti come accadeva in passato, Garofalo e il consiglio d'Indirizzo può tranquillamente attendere le offerte migliori senza essere divorato dalla fretta.

 

Ultimo aggiornamento: 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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